Quando l’Italia subisce incendi, cicloni, crolli, pandemie, quando la natura violata presenta i conti per le azioni sbagliate, omesse, criminali, del sistema guidato dal profitto capitalista, ecco che tocca a loro.
Infermieri, medici, operai, insegnanti, commessi, impiegati, donne e uomini che lavorano nel normale disinteresse pubblico, diventano indispensabili, dalle corsie, alle strade, alle case di riposo, ai supermercati, alle scuole, agli uffici.
E alla fine tocca la massima fatica ai vigili del fuoco, che ora in Sicilia si devono accasciare stremati dalla lotta contro gli incendi.
In questi momenti il palazzo ed i suoi mass media chiamano ‘eroi’ questi lavoratori.
Poi finita l’emergenza, e in attesa di un’altra, questi eroi vengono derubricati a ‘servizio da ridurre’ perché non ci sono i soldi. Che si trovano sempre per le armi e le opere inutili.
E tutti coloro che si sacrificano per far funzionare, rendere dignitose, salvare le nostre vite, ridiventano lavoratori sottopagati e con sempre meno diritti.
Durante i disastri scopriamo il valore vero dei lavori, poi nella cosiddetta normalità questi valori vengono completamente rovesciati.
Ai vertici dei redditi sta la casta politica burocratica manageriale, che nelle crisi scompare, quando non fa danni. E dietro e sopra la casta i ricchi ed i super ricchi, che in pochi minuti incassano quello che un vigile del fuoco prende in un anno.
E poi ci sono i pifferai ideologici che esaltano questa società a rovescio. Come Tito Boeri, che si scandalizza se una badante dovesse prendere 9 euro all’ora, ma tace sulla sproporzione tra quello che incassa lui e chi fa un lavoro oggi indispensabile.
Un abbraccio ai vigili del fuoco e a tutti i lavoratori che salvano dai disastri una società dai valori rovesciati, che deve essere rovesciata.
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