Maestro, il Labour ha vinto: ha aperto la bottiglia buona per festeggiare?
Macché, questa non è una buona notizia. Ebbene, è una buona notizia che i conservatori di destra abbiano perso, ma è cattiva che la destra e il partito laburista abbiano vinto. Un partito neoliberista.
Ma se l’aspettava il trionfo del laburisti?
Penso fosse chiaro da tempo che avrebbero vinto, ma quel che non è chiaro a chi non vive qui è che il Partito laburista non è il partito dei lavoratori, ma delle grandi imprese. È il partito dei grandi affari. Il leader, Keir Starmer, è un opportunista. Ha conquistato la leadership del partito promettendo acqua, ferrovie e poste pubbliche, ma una volta ottenutala, ha disatteso questi impegni: oltre 200 mila iscritti dopo poche settimane se ne sono andati, è stata una sorta di epurazione. Il suo compito era di convincere i media di destra e la BBC che il Paese fosse al sicuro, che nulla sarebbe cambiato: si è avvicinato sempre di più ai conservatori, alla fine delle elezioni non c’era quasi nessuna differenza tra loro.
Che significa?
I ricchi rimarranno ricchi. Non ci sarà proprietà pubblica, né politiche radicali. Il Regno Unito continuerà a fornire armi. A Israele, per esempio. Starmer dovrebbe essere un avvocato per i diritti umani, ma ignora i diritti dei palestinesi e si definisce orgogliosamente sionista. È un uomo di destra.
Presentando il suo ultimo film, The Old Oak, aveva detto: “La speranza è di sinistra”, come la mettiamo?
La speranza è ancora lì, ma dobbiamo organizzarci. Un percorso c’è, la classe operaia ha la forza di sempre perché fa tutto: produce servizi, trasporti, ogni cosa. Ma se non agisce per proteggere i propri interessi, cade nella propaganda dell’estrema destra, e questo distrugge la speranza. Perché l’estrema destra sosterrà sempre lo status quo, le grandi imprese. Da lì provengono i loro soldi, ma i politici di destra diranno quel che piace alla classe operaia. Eppure, basterebbe guardare le loro azioni: sono favorevoli a una maggiore privatizzazione, distruggerebbero completamente il nostro servizio sanitario.
Voglio rinfrancarla: l’ex leader dei Laburisti Jeremy Corbin è stato eletto come indipendente.
L’ho appoggiato, ho sostenuto pubblicamente la sua candidatura. Vede, c’è una cosa interessante: il voto laburista è aumentato debolmente in termini proporzionali. Queste elezioni non attestano la vittoria del Labour, ma il rifiuto dei conservatori: la gente ha votato chiunque avesse una chance di buttarli fuori. I laburisti hanno preso un terzo abbondante che concede loro un’ampia maggioranza: è il sistema elettorale.
Per vincere le elezioni oggi si deve essere moderati?
Non si tratta di essere moderati, ma bugiardi. Starmer non è moderato, non è centrista, bensì un politico di destra, intransigente e orientato al libero mercato. Semplicemente, si veste in modo diverso. Sono un partito d’affari, e lo hanno ribadito: non tasseranno i profitti dei banchieri, non aumenteranno le tasse sulle società. Faranno crescere l’economia a spese della Gran Bretagna, traendo profitti dalla forza lavoro, sfruttando i bassi salari e i sindacati deboli. Starmer non ha niente a che fare con i sindacati, li ignora.
Il premier uscente, Rishi Sunak?
Non credo si meritasse tutta l’ostilità personale di cui è stato investito, chi ha distrutto i Tories sono stati Boris Johnson e Liz Truss.
Già architetto della Brexit, Nigel Farage è stato eletto e ha registrato un discreto risultato con il Reform Uk. Come se lo spiega?
È un populista, una specie di Trump. Un uomo di destra che afferma di parlare a nome della classe operaia, con cui prenderesti qualcosa da bere insieme: ovviamente, è una truffa. Il suo punto di forza è dividere i lavoratori gli uni dagli altri, quindi incolpare gli immigrati, e al contempo tagliare le tasse e i servizi pubblici.
Che dice dell’ascesa di Le Pen e Bardella in Francia?
Sono per gli affari, stanno con il capitale, ma indossano una maschera: e lo fanno molto bene. Però ciò di cui sentiamo assai poco parlare è come la sinistra si stia unendo in Francia: ha preso più voti di Macron, ma si parla solo di lui. Lo chiamano il centro, io lo definirei l’ala destra, come Starmer in Gran Bretagna. A differenza della sinistra, l’estrema destra non cambierà gli equilibri di potere, e benché sgradevole alla fine la preferisci a chi ti toglierebbe potere e ricchezza: è quel che ha portato al fascismo e al nazismo.
E il confronto elettorale tra Trump e Biden?
Trump è il disastro finale, una tragedia mondiale. Ma i democratici sono ancora una volta molto di destra. Biden chiaramente non riesce a gestire le cose, è solo un grossolano esempio di vanità personale: i Democratici avrebbero dovuto poterlo dire fin dall’inizio, ma i meccanismi finanziari e politici sono così corrotti da non permettere di rimuovere qualcuno palesemente incompetente.
Maestro, ci dia almeno una buona notizia: lo fa un altro film?
Non è stato un buon anno per la mia salute. Come può sentire, rimango senza fiato e se dovessi iniziare un film ora avrei novant’anni quando sarebbe finito, e penso che non sia davvero realistico. Vorrei poterlo fare, ma al momento non posso.
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