Nella conferenza stampa tenuta stamattina all’Hotel Ambasciatori, proprio davanti all’ambasciata degli Stati Uniti, non ha lesinato critiche all’ingombrante “zio Sam” e alla sua politica di rapina del pianeta e soprattutto – per tradizione storica – dell’America Latina, considerata il “cortile di casa” fin dall’inizio dell’800, ancora freschi di indipendenza dall’Inghilterra.
Deciso a tarda notte, l’incontro ha comunque registrato una buona presenza di media – vari giornalisti di testate locali, nazionali e di paesi europei e di America Latina, agenzie di stampa, radio, riviste, televisioni. C’eravamo anche noi di Contropiano, naturalmente insieme ad Adia Tv – Brasile, la rivista Nuestra America, Radio Città Aperta, il capitolo italiano della Rete in Difesa dell’umanità, Contropiano cartaceo (rivista della Rete dei Comunisti). Assenti ingiustificati i principali media mainstream, gli stessi che ancora considerano i paesi latinoamericano indipendenti dagli Usa come “stati canaglia” o quasi.
Il Presidente rispondendo alle molteplici domande ha parlato della visita al Papa e della piena sintonia di analisi e preoccupazione sui pericoli per l’umanità determinato dalle guerre tra potenze per il dominio, della delicata situazione in America Latina, che è sotto un gravissimo attacco economico, mediatico e politico e del tentativo costante di rovesciare i governi progressisti da parte dell’impero e degli interessi delle multinazionali.
Rispondendo in particolare alle domande dei giornalisti di Contropiano e della brasiliana Adia TV, il Presidente si è soffermato sulla assoluta necessità di evidenziare come la finanza speculativa internazionale sia il vero cervello pensante delle politiche imperialiste e reazionarie. Ha anche sottolineato la forte ripresa delle mobilitazioni sociali di pieno appoggio a lui, al suo Governo contro le operazioni dell'estrema destra e dell’oligarchia che, con ingerenze dei potentati internazionali e una campagna di disinformazione al limite della diffamazione, ha potuto prevalere nel voto referendario per la nuova presentazione nel 2019 della candidatura di Evo a presidente. Ma questo non ha certo mutato i rapporti di forza e il consenso popolare al governo Morales.
Le diverse strutture dell'informazione e comunicazione che operano nel capitolo italiano della Rete in difesa dell'umanità esprimono piena disponibilità politica a continuare la battaglia di idee contro le campagne di menzogne costruite contro i governi progressisti e rivoluzionari in America Latina e della corretta informazione che difenda i processi antimperialisti e anticapitalista in atto.
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