Essendo in clima elettorale, la didascalia sovrapposta ai collegamenti scrive di operai che hanno votato M5S e Lega. Una sorta di luogo comune consolatorio e inquietante al tempo stesso; esplicito, nelle dichiarazioni di lavoratori, il fatto di aver votato “per vendetta”, per mandare definitivamente a casa Renzi e tutti quelli che agiscono in nome e per conto del capitale multinazionale e del suo organismo politico: l’Unione Europea.
Ma quello schema è saltato, così come sono saltati sulla sedia tutti i presenti in studio – incluso il nostro compagno Cremaschi – quando l’operaia – rispondendo alla domanda su chi avesse votato – ha pronunciato con orgoglio: “Io ho votato per Potere al Popolo!” alzando il pugno. Lo studio televisivo ha risposto con un applauso scrosciante.
Qualcuno dirà che è poca cosa, qualcuno si sarà commosso. Noi riteniamo invece che questa “sorpresa” ci dica molto sulla possibilità di identità e riscatto di classe che Potere del Popolo, seppur ancora in modo insufficiente, ha rappresentato in queste quattordici settimane e che può andare a rappresentare se andrà avanti e si caratterizzerà come un soggetto popolare e di classe. Quella lavoratrice ha parlato a tutti noi – tanto più chiaramente perché dopo un risultato elettorale che può sembrare piccolo solo a chi non vede la dinamica politica che si è messa in moto – e ha ridotto a zero le chiacchiere e i rischi del politicismo; ossia l’antica pratica dello scambio tra rinuncia al programma e poltrone istituzionali.
Qui il video della trasmissione. L’intervento della lavoratrice è dal minuto 1.35′ 38″ al minuto 1.37’35”. Non appena avremo a disposizione il frammento indicati lo pubblicheremo:
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