I dati di ieri sul Covid sono terrificanti e uso consapevolmente questa parola. Abbiamo raggiunto 25.000 ricoverati e 2.500 in terapia intensiva, cioè superato i livelli di guardia per la tenuta del sistema. E non c’è segno di rallentamento. Con questo ritmo tra breve la foto dei ricoverati nei corridoi dell’ospedale di Rivoli diventerà normalità, e ci sarà anche di peggio.
Ci stiamo abituando alla strage e questo l’amplifica. Con 450 morti al giorno rischiamo di subire un massacro uguale a quello di questa primavera. Non è vero che siamo messi meglio degli altri, siamo solo in ritardo di quindici venti giorni rispetto alle catastrofi altrui.
Abbiamo avuto sei mesi per preparare il paese ad una seconda ondata, che tutti gli scienziati seri prevedevano ed annunciavano, ma per sostenere l’economia si è rinunciato a difendere la salute. Ora perdiamo tutte e due. L’Italia è stata nei fatti rappresentata da quella signora che in tv gridava non c’è più il Coviddi.
Io sono disgustato da tutti i governanti di stato e regioni, che tecnicamente e politicamente sono i più responsabili, ovviamente. Ci siamo trovati con la classe politica peggiore nel momento peggiore del Paese.
Ma non posso dimenticare le pressioni della Confindustria e del mondo dei grandi affari, che ancora oggi ottengono un lockdown che non li tocca minimamente.
E i politicanti no mask seguaci di Trump, a cui auguriamo una fine peggiore di quella del cialtrone americano.
E i fascisti della “dittatura sanitaria”, che c’è davvero ma non perché ci dobbiamo mettere la mascherina, ma perché corriamo il rischio di morire perché non ci sono mezzi adeguati per curare tutti.
E gli imbecilli che si dicono “di sinistra”, addirittura comunisti alcuni, ma che invece di imparare da Cuba, sulla pandemia diffondono le follie dei suprematisti bianchi.
C’è stato un cortocircuito politico, economico e anche morale che ora ci porta altre migliaia di morti, che si aggiungeranno alle decine di migliaia frettolosamente rimosse dalla coscienza del paese.
È necessario reagire ed è giusto manifestare a sostegno di medici ed infermieri, per pretendere sanità pubblica, reddito per tutti, tasse ai ricchi. Chi invece sventola il tricolore e grida “libertà” – quella di scegliere tra morire di Covid o di fame – con tutto il rispetto, esprime ciò di cui questo paese deve davvero liberarsi: l’individualismo liberista e menefreghista.
Non è vero che si è terrorizzata la gente oltre misura per disegni di potere. È vero invece che il potere, enfatizzando a questo scopo negazionismi e terrapiattismi, ha scelto di minimizzare il Covid per non subire troppi danni negli affari.
Il negazionismo no mask ha fatto danni, ma di più ne ha fatti il negazionismo pratico di chi, avendone il potere, non ha fatto nulla per affrontare e preparare ad affrontare il ritorno del morbo.
Sta andando male non perché si sia troppo terrorizzato, ma perché si è troppo minimizzato ed ora paghiamo i costi di questa opzione criminale.
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