È stato raggiunto un accordo tra Russia e Turchia per favorire la partenza delle navi ucraine cariche di grano dal porto di Odessa, ma il governo ucraino tira calci. “Annunciando in anticipo il raggiungimento di un accordo, la Russia sta cercando di trasferire la responsabilità all’Ucraina” per l’interruzione delle forniture, ha dichiarato Taras Kachka, viceministro dell’Economia ucraino.
Il presidente ucraino Zelensky si è lamentato che Kiev non è stata invitata a partecipare ai colloqui di cui ha parlato per primo ieri il quotidiano russo Izvestija.
Secondo quanto riferito, i militari turchi saranno impegnati nello sminamento delle acque territoriali ucraine, mentre scorteranno le navi cariche di grano in quelle neutrali. Domani il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov è atteso ad Ankara per colloqui con il ministro degli Esteri turco Cavusoglu incentrati proprio sullo sblocco delle forniture di grano e ieri si è detto ottimista sull’opportunità di trovare delle soluzioni in merito.
Il fronte militare
Secondo il report quotidiano dell’intelligence britannica la Russia punta a “tagliare fuori l’area di Severodonetsk da nord e da sud” e dopo i bombardamenti a Izyum si prepara a nuovi attacchi “sull’asse settentrionale”. “Nel fine settimana – scrive l’intelligence del ministero della Difesa britannico – le forze ucraine hanno riconquistato parti di Severodonetsk, anche se le forze russe continuano probabilmente a occupare i quartieri orientali. Il piano più ampio della Russia continua probabilmente a essere quello di tagliare fuori l’area di Severodonetsk sia da nord che da sud”.
“A maggio – prosegue il report dell’intelligence britannica – la Russia ha guadagnato terreno sull’asse meridionale di Popasna, ma nell’ultima settimana i suoi progressi nell’area si sono arrestati. Le notizie di pesanti bombardamenti nei pressi di Izium suggeriscono che la Russia si sta preparando a compiere un nuovo sforzo sull’asse settentrionale”.
La decisione del comando ucraino di non ritirare le forze a Lysychansk, sull’altra sponda del fiume Seversky Donets, ha però reso vulnerabile l’altra grande città del Lugansk ancora in mano agli ucraini.
Da ieri i miliziani delle Repubbliche Popolari del Donbass sono infatti impegnati in combattimenti nelle aree periferiche di Lysychansk, colpita da crescenti bombardamenti di artiglieria. La conquista lo scorso marzo di Rubizhne ha consentito alle milizie repubblicane di calare da Nord evitando il fiume, grazie al controllo di un fondamentale snodo autostradale.
L’agenzia Donetsk Press riferisce che i bombardamenti ucraini si sono abbattuti sulle città della Repubblica Popolare di Donetsk con missili MLRS Grad, artiglieria e mortai che hanno colpito Donetsk, Makeyevka, Yasinovataya, Gorlovka e molti altri comuni limitrofi. Quattro persone sono state uccise a Donetsk, sette sono rimaste ferite. Due persone sono state uccise a Makeyevka, altre due sono rimaste ferite. Due persone sono state ferite a Yasinovatya. Due persone sono state uccise e una ferita a Volnovakha. Una donna è stata uccisa a Gorlovka, quattro civili sono rimasti feriti.
Un’altra controffensiva ucraina, secondo canali Telegram russi, sarebbe in corso a Nord di Kharkiv, dove Kiev continua a tenere sotto pressione le posizioni difensive russe vicino al confine. Questa iniziativa, insieme ai contrattacchi dei giorni scorsi nella regione in Kharkiv, conferma che la tattica adottata dagli ucraini in questi giorni consiste nell’approfittare della concentrazione di forze russe su Severodonetsk e Lysychansk per lanciare assalti localizzati su altri settori del fronte.
Il processo ai "volontari" stranieri
La Corte Suprema della Repubblica Popolare di Donetsk sta intanto tenendo la prima udienza del caso dei mercenari britannici che hanno partecipato alle operazioni militari contro il Donbass a fianco dell’Ucraina. Gli imputati rischiano la pena di morte. La Russia ha iniziato a consegnare all’Ucraina i corpi di decine di soldati morti nell’acciaieria Azovstal di Mariupol. I cadaveri dovranno ora essere identificati attraverso il dna, riporta l’Associated Press.
La questione delle armi pesanti a Kiev
Se all’Ucraina venissero consegnati lanciarazzi multipli a lungo raggio, Mosca potrebbe colpire il cuore del potere di Kiev, prendendo di mira infrastrutture strategiche e istituzioni del governo, ha dichiarato il presidente della commissione Difesa della Duma, Andrei Kartapolov. Dopo che anche il Regno Unito ha annunciato l’invio di missili con una gittata di 80 km, i sistemi lanciarazzi multipli M270 per “colpire in profondità le posizioni russe posizionando le batterie più lontano dal fronte”, che vanno ad aggiungersi ai missili Himars promessi dagli Usa, la Russia fa capire che l’escalation potrebbe avviarsi, indicando tra gli obiettivi possibili l’aeroporto della capitale ucraina e la Verkhovna Rada, la sede del Parlamento.
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