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14/05/2023

Milano - Studenti contestano Landini: “Basta passerelle, è tempo di lottare”

Sono decisamente tempi di redde rationem. Ieri a Milano il segretario della CGIL, Maurizio Landini è stato contestato dagli studenti di “Cambiare rotta” all’università Statale, dove era andato a visitare gli studenti della rete Udu (Unione Degli Universitari) da giorni accampati in tenda per protestare contro il caro affitti.

“Non accettiamo passerelle dei responsabili della miseria in cui siamo costretti a vivere” – affermano gli studenti di Cambiare Rotta – “I diritti ce li conquistiamo da soli, organizzandoci assieme alle organizzazioni di classe e conflittuali di questo paese: verso la mobilitazione nazionale sotto le Regioni del 16 maggio e lo sciopero generale del 26 maggio”.

“Io sono pronto a discutere”, ha affermato Landini. “Siamo i primi a dire che c’è un problema di rottura” tra il sindacato e i giovani, “precari e senza diritti”. “Hanno ragione a essere incavolati, forse qui dovevo venire prima”.

L’accusa mossa dagli studenti è quella di un’azione inefficace da parte della CGIL, sin dai tempi del Jobs Act di Renzi, o di contraddizioni come gli sponsor scelti per il Concertone del Primo Maggio: “Ci avete traditi, siete qui solo per fare le vostre passerelle”.

“La nostra lotta non si arresta, e lanciamo una giornata di mobilitazione nazionale il 16 Maggio, sotto le Regioni, contro il caroaffitti e il carostudi. In quanto giovani, studenti, precari, delle periferie e fuorisede rilanciamo anche lo sciopero generale del 26 maggio indetto dal sindacato USB per l’aumento dei salari, per garantire il salario minimo, per rilanciare la richiesta di un Reddito Studentesco e per denunciare ancora una volta il carovita e il caro-affitti, direttamente collegate all’economia di guerra portata avanti dal governo Meloni, di cui paghiamo le conseguenze noi studenti, giovani e precari e tutti i lavoratori precari e sfruttati”.

Tre giorni era toccato alla segretaria del PD Elly Schlein ad essere contestata dagli studenti accampati nelle tende all’università La Sapienza di Roma.

Questa volta la consueta catarsi che ripulisce tutte le responsabilità del passato quando si insediano governi di destra alla guida del paese non sembra più funzionare. Ci sono dei conti da fare, e vanno fatti.

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