Secondo l'agenzia di Stato Kcna, le minacce americane verranno annientate: "Il momento dell'esplosione si avvicina veloce". In giornata Pyongyang aveva annunciato la chiusura del distretto industriale di Kaesong.
L’esercito della Corea del Nord riferisce di avere ricevuto il via libera finale a “spietati” attacchi nucleari contro gli Stati Uniti. Secondo quanto riportato dall’agenzia Bloomberg, che cita l’agenzia di Stato nordcoreana Kcna, a Washington è stato notificato formalmente un messaggio: le minacce statunitensi verranno “annientate da mezzi di attacco nucleare più efficaci, piccoli, leggeri e diversificati”.
“La
spietata operazione delle nostre forze armate rivoluzionarie – continua
il comunicato – ha superato a questo riguardo l’esame e la ratifica
finale. Il momento dell’esplosione si avvicina veloce”. Le turbolenze
all’altezza del 38esimo parallelo salgono a nuovi livelli di guardia,
evocando venti di guerra sempre più forti. Intanto gli Usa, dopo le
minacce dei giorni scorsi, avevano annunciato l’invio del sistema di
difesa missilistico Terminal High-Altitude Area Defense battery nella
loro base di Guam.
La nuova minaccia di Pyongyang arriva dopo la chiusura ai lavoratori del Sud del distretto industriale “a sviluppo congiunto” di Kaesong,
esaurendo in pratica tutti i possibili attacchi verbali e non militari e
aprendo la porta, qualora volesse fare ulteriori passi, a provocazioni
ancora più concrete, come fanno notare esperti della materia. L’ingresso
dei lavoratori del Sud al distretto di Kaesong è stato sospeso
stamattina. La portata della notizia si riassume nel tono usato dai
media di Seul, tv in testa, decisamente di stupore e sorpresa verso uno
scenario più volte minacciato dal Nord, ma mai attuato nel decennio di
vita del più riuscito esempio della cooperazione tra i due Paesi. Non a
caso, con l’impennata della tensione, il ministro della Difesa di Seul, Kim Kwan-jin,
ha assicurato l’esame di tutte le opzioni possibili, anche di quella
militare nel caso di scenario peggiore, qualora la sicurezza dei propri
lavoratori nell’enclave nordcoreano dovesse risultare a rischio.
E in serata, prima del nuovo comunicato coreano e dopo che il segretario alla Difesa Usa Chuck Hagel
aveva affermato che le minacce nucleari di Pyongyang costituiscono un
“pericolo grave e reale”, il Pentagono ha comunicato che nelle “prossime
settimane” sarà inviato e dispiegato a titolo “precauzionale” a Guam
(una delle principali basi americane nel Pacifico) un avanzato sistema
di difesa missilistico, denominato THAAD.
In giornata sono
arrivate anche le critiche da Cina e Russia. Pechino ha espresso “seria
preoccupazione” e condannato tutte le “azioni e le parole provocatorie”
che minacciano “la pace e la stabilità nella penisola coreana e nella
regione”. Mosca ha definito “esplosiva” la situazione. E la Francia ha
chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. I margini
d’azione della Cina, tra la necessità di frenare l’imprevedibile alleato
e di evitare il collasso del regime del ‘giovane generale’ Kim Jong-un, sembrano sempre più sotto pressione.
Pur
nella diversità delle posizioni, spesso antitetiche, fino alle ultime
settimane c’era sempre stata una base tacitamente ritenuta comune,
motivo di dialogo nel rispetto del disgelo dei rapporti avviato con lo
storico vertice del 2000 a Pyongyang, tra il ‘caro leader’ Kim Jong-il e il presidente sudcoreano Kim Dae-jung.
Fonte
Non riesco a trovare alcun senso a questo degenero. Pensavo che le sparate nord coreane fossero giunte all'apice, invece il pasciuto leader tira dritto verso il delirio più totale...
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