E' passato anche al Senato il Decreto Sblocca Italia che apre la strada a grandi opere, speculazioni, devastazioni e consumo di territorio. Il decreto era stato già approvato alla Camera, con 278 sì, 161 no e 7 astensioni e adesso dovrà essere convertito in legge entro l'11 novembre.
I Comitati e le reti di difesa del territorio, ieri e oggi si erano dati appuntamento per contestare la fiducia ad un decreto che avevano denunciato e decostruito nella sua natura pezzo dopo pezzo. Prima hanno manifestato al Pantheon, poi appreso della fiducia si sono recati a contestare alla sede nazionale del Pd in via del Nazareno. Inalberati cartelli e lanciato degli slogan contro la complicità con i devastatori, sono stati circondati dalla polizia e due persone - tra cui un operatore di una televisione - sono stati fermati e identificati dagli agenti. Dopo alcuni momenti di tensione, gli attivisti sono rientrati in piazza del Pantheon.
Appare paradossale che proprio nei giorni in cui è esplosa la grana dei costi maggiorati della Tav in Val di Susa, prima la Camera e poi il Senato abbiano approvato (con il 23simo voto di fiducia in soli otto mesi) un decreto che riprodurrà operazioni come la Tav in tutto il territorio nazionale.
La vergogna e la consapevolezza degli orrori ambientali, urbanistici e finanziari contenuti nel decreto Sblocca Italia sono tali, che lo stesso Renzi ha rinunciato ad andare a Bagnoli venerdì prossimo a difendere il decreto. Ad attenderlo c'era una manifestazione di migliaia di persone niente affatto bendisposte verso il Presidente del Consiglio e le sue misure, una manifestazione che a questo punto diventerà una assemblea popolare che discuterà su come opporsi alle devastazioni del territorio al di là dei provvedimenti approvati dalla Camera e dal Senato.
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