Cara Michela Costa, dopo aver letto il tuo appello a boicottare il referendum, invitando le persone ad non andare a votare mi è venuta voglia anche a me di scrivere qualcosa.
Anch’io sono Geologo ed a differenza di te mi dichiaro ambientalista, a me non fanno paura le desinenze, le – ista in fondo e non penso che siano segno di fondamentalismo. Pensa un po’ io sono, oltre ad ambientalista, comunista, femminista, internazionalista, ecosocialista. Quest’ultima forse ti mancava.
In più sempre a differenza di Te ho lavorato, come Geologo, sui pozzi petroliferi, sia in mare che in terra, sia in Basilicata che in Adriatico, in Italia ed all’estero, per circa 12 anni. Tutti quei nomi di giacimenti, da Angela, a Barbara, da Corleto Perticara a Pisticci a Viaggiano, ebbene si li conosco tutti perche c’ho lavorato.
E’ vero la maggior parte dei pozzi in produzione nell’Adriatico sono a Gas, ma l’oggetto del referendum non mi sembra faccia una distinzione tra gas ed olio, non capisco questa puntualizzazione cosa c’entra con la domanda referendaria. Il quesito chiede di abolire una frase all’interno di un articolo dell’ultima legge di stabilità, per permettere a chi sta estraendo di sapere che la sua concessione ha un limite e che non si ritenga il padrone assoluto del suolo e sottosuolo ma che debba richiedere la Valutazione ambientale. Forse non sai che attualmente siamo in contrasto con le leggi Europee e precisamente con la Direttiva 94/22/CE, recepita dall’Italia con d.lgs n.625 del 25/11/1996 e che mantenendo tale norma si va incontro ad una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia. Forse dovresti informarti meglio, sui report di GreenPeace o del WWF ad esempio.
Certo, come dici Tu, la vittoria del SI non bloccherà l’installazione di nuovi impianti di ricerca o produzione al di fuori delle 12 miglia, ma sicuramente lo bloccherà all’interno e potrà fare da disincentivo anche per quelli oltre le 12 miglia, un po’ come è successo negli ultimi mesi sia in Sicilia che in Adirato su Ombrina dove le Compagnie petrolifere hanno rinunciato a nuove perforazioni.
Poi, forse anche qui non ti sei informata abbastanza, quando parli di fabbisogno energetico. Lo sai che il gas estratto all’interno delle 12 miglia è poco meno del 3% del gas necessario al fabbisogno nazionale e che il petrolio è solo lo 0,95%? Insomma usando quello potremmo andare avanti si e no 6 mesi. Non c’è bisogno di andarlo a cercare altrove basterebbe una politica di risparmio energetico funzionante. In Italia l’energia prodotta dalle rinnovabili è già al 38% e il contributo di energia elettrica alla produzione nazionale, derivante da fonti rinnovabili, supera quella di origine fossile.
Un’altra cosa veramente da populismo di bassa lega è dire che se non perforano gli Italiani, scordandoti di dire o forse non sei informata che il gas o il petrolio estratto anche se in acque italiane non è più dell’Italia ma è della Compagnia che lo estrae, perforerà qualcun altro, senza sapere che proprio nell’ultimo mese la Croazia e la Francia hanno chiesto lo stop delle perforazioni in Adriatico e nel Mediterraneo. E poi i posti di lavoro persi, ma dai, qui si vede che proprio non sai come funzionano le perforazioni. Sulle piattaforme adriatiche, tralasciando il fatto che la maggior parte sono compagnie di perforazione straniere con equipaggio non Italiano, dove sono stato di Italiani saremo stati a dire tanto 15, mentre sulle piattaforme di produzione, a parte il periodo delle prove generalmente non rimane nessuno o pochissime persone. Se le piattaforme interessate da questo referendum chiudessero il 18 aprile i posti di lavoro persi non penso che supererebbero le 100/200 persone. Tenendo presente che se vincesse il Si le prime concessioni scadrebbero tra 5 anni, tutto il catastrofismo sui posti di lavoro mi sembra veramente esagerato.
Ma devo dire che quello che di più mi ha spinto a scrivere questa lettera è quando si affermi che il referendum è illegittimo. Ma come, una forma di consultazione alla quale possono partecipate tutte/i le/i Cittadine/i, dove possono una volta tanto esprimere la propria opinione lo definisci illegittimo? Qui se c’è qualcosa di illegittimo è il Governo, i mass media suoi complici che non hanno permesso la corretta informazione su cosa si va a votare. Meno male che oggi esiste internet dove almeno una parte della popolazione riesce ad informarsi perché se si aspettava la tribune elettorali di una volta si poteva morire di vecchiaia.
Certo le trivellazioni, la ricerca petrolifera è servita alla geologia per studiare il nostro sottosuolo, e la geologia è stata sfruttata per le ricerche petrolifere. Molti geologi lavorano in quel campo anche se sempre di meno, la mia ditta ha chiuso poco dopo gli anni 2000 cosi come altre ditte simili, e qui del referendum non c’era nemmeno il sentore.
Come geologi dovremmo invece far capire che il nostro lavoro è importante per molte altre cose, dalla pianificazione urbana, alla salvaguardia e al ripristino ambientale, il nostro paese è sommerso da frane, alluvioni, abbiamo una cementificazione del territorio paurosa, tutte situazioni che potrebbero essere evitate o ridotte se dei buoni geologi, e ce ne sono tanti disoccupati, fossero interpellati su dove costruire o su come gestire le risorse naturali ed ambientali. Forse dovresti scrivere una lettera su questo.
Ok, Fabio va bene posso non essermi informata bene ma non mi hai ancora detto perché devo votare Si, potresti pensare. Già veniamo al punto.
Hai detto che non sei “ambientalista” ma hai molto a cuore l’ambiente, già e chi non ce l’ha? Quindi ti dovresti essere accorta che il problema del clima è ormai il problema ecologico principale e sul quale tutti gli Stati stanno discutendo come affrontare l’innalzamento della temperatura avvenuta negli ultimi 150 anni, a partire dall’industrializzazione. Per parlare in un linguaggio geologico, nell’Antropocene. Non mi dire che sei una negazionista, cioè una che crede che l’allarme sul clima sia tutto uno montatura, e che tutto questo allarmismo sia fuori luogo perché la terra ha sempre avuto dei cicli e cambiamenti climatici, come i periodi glaciali, e interglaciali, i Wurm, i Riss, i Mindel, che abbiamo studiato.
Ci sono centinaia di scienziati che ormai hanno stabilito che negli ultimi 150 la temperatura si è alzata almeno di 0,7°C e che ormai siamo al limite di quella soglia che è stata individuata di 2 °C oltre la quale la sopravvivenza della nostra specie e delle altre è a rischio.
Anche la COP21 di dicembre 2015, con i suoi limiti, ha deciso che le emissioni di CO2 devono ridursi entro i prossimi 30/50 anni del 70% per evitare che in atmosfera si raggiungano quei 450ppm di CO2 eq. che porterebbero al risultato che ho precedentemente citato.
Come vedi, come geologa, avresti dovuto aver presente questi dati e trarre le conseguenze.
Questo innalzamento della temperatura già oggi crea disastri ambientali, violente tempesti e nubifragi, inondazioni, acidificazione del mare tanto per dirne qualcuno e anche in Italia abbiamo esempi di come la natura è stata ridotta, anche in parte alle variazioni climatiche.
Il passaggio alle fonti rinnovabili è necessario e non più rimandabile e la vittoria del Si nel referendum, che non creerà disagi nell’approvvigionamento del nostro fabbisogno energetico e né tanto meno disastri da un punto di vista lavorativo, è una spinta perché il nostro Governo scelga la direzione di una uscita dal carbon fossile per andare verso le rinnovabili.
Vedi come Geologa dovresti interrogarti, come mai Noi geologi siamo così bistrattati che ormai è a rischio la stessa disciplina universitaria. Forse su questo dovresti scrivere un’altra lettera.
A questa società del profitto, del consumo di tutto e il più velocemente possibile, non importa in quale modo raggiungere il proprio scopo che è quello del guadagno, non certo quello di permettere a più persone possibili di raggiungere un buon livelli di qualità della vita.
Io penso che sia necessario cercare di modificare questo paese e per tutto questo che ti ho scritto ho fatto propaganda per votare SI il 17 aprile ed invito anche te a riflettere bene e poi andare a votare SI.
Fabio Giusti, Geologo
14 aprile 2016
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