Uno di questi riguarda l’articolo 119, che finora garantiva formalmente agli enti locali l’autonomia di spesa. Ora il nuovo testo recita così:
”I Comuni, le Citta’ metropolitane e le Regioni hanno autonomia finanziaria di entrata e di spesa, nel rispetto dell’equilibrio dei relativi bilanci, e concorrono ad assicurare l’osservanza dei vincoli economici e finanziari derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea..”Dunque per i Comuni e le Regioni diventa obbligo costituzionale rispettare il Fiscal compact, i patti di stabilità, le direttive della Troika e qualsiasi altra follia salti in mente ai banchieri burocrati della Unione Europea. Con questo articolo l’autonomia di Comuni e Regioni non esiste più in nessun ambito di spesa e il compito principale di chi sarà eletto a dirigere quelle istituzioni sarà di tagliare le spese sociali e privatizzare il privatizzabile.
Se c’è un articolo della controriforma che pare scritto direttamente dalla Banca JpMorgan è proprio questo. Ricordiamo infatti che nel suo documento del 2013 contro le costituzioni antifasciste vigenti in Europa, quella banca indicava il potere degli enti locali tra gli ostacoli da battere per realizzare in pieno l’austerità liberista.
Ora con la controriforma di Renzi i sindaci non dovrebbero fare altro che obbedire alle direttive dall’alto che impongono la distruzione dei servizi e dei diritti sociali.
In attesa di votare NO a ottobre alla controriforma, ora ci vuole un altro NO verso quei candidati a sindaco che quella controriforma oggi sostengono. Non ha senso eleggere in un incarico democratico chi ambisce a fare l’impiegato della Troika.
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