08/12/2017
La Catalogna marcia nel cuore di Bruxelles
Migliaia di indipendentisti catalani sono arrivati oggi a Bruxelles, con decine di autobus, camper o in auto per lanciare il loro grido ‘libertat’ nel cuore delle istituzioni europee, sorde – a loro dire – alla causa catalana. Una marea di bandiere gialle, rosse e blu sotto il cielo grigio della capitale belga ed europea.
Un lungo corteo ha preso il via nelle strade di Bruxelles, dove hanno trovato rifugio il deposto presidente catalano Carles Puigdemont e quattro suoi ministri. Su di loro pendeva un ordine di cattura europeo richiesto dal Tribunale di Madrid ma le evidenti contraddizioni di questa mossa hanno portato il tribunale madrileno stesso a revocare il provvedimento.
Alla vigilia della marcia gli organizzatori avevano preannunciato almeno 20.000 partecipanti ma le stesse cifre fornite dalla polizia parlano di 45mila persone a giudicare dall’assembramento di gente arrivata al punto di raccolta, il parco del Cinquantenario, a due passi dalle sedi istituzionali dell’Unione Europea.
Il corteo si è snodato per quasi quattro ore nelle strade del quartiere europeo. Con una lunga pausa davanti al Palazzo Berlaymont, sede della Commissione Ue. I manifestanti, sotto le finestre del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, hanno cantato a squarciagola l’inno catalano ‘Els segadors’. Migliaia le bandiere indipendentiste catalane.
Il presidente catalano Carles Puigdemont si è unito alla manifestazione. Accolto dal grido ‘president Puigdemont’ il leader catalano si è fatto strada tra un vero e proprio muro umano: impossibile avvicinarsi a meno di trenta metri. Forte ancora l’illusione europeista dei dirigenti catalani: “Vogliamo un’Europa che ascolti i cittadini, gli Stati ma anche le persone. Un’Europa capace di dire a uno Stato membro quello che noi diciamo alla Spagna: così no”. E’ quanto ha detto l’ex presidente catalano Carles Puigdemont dal palco allestito in una piazza nel quartiere europeo di Bruxelles.
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