Si tratta di un rapporto di 80 pagine argomentate che va letta con attenzione, ma che possiamo già valutare da subito come contenenti tanti costi e ben pochi benefici per la collettività.
Il movimento No Tav l’analisi e il risultato lo ha chiaro da tempo, da quasi 30 anni, da quando ha iniziato ad opporsi ad un’opera inutile, dannosa, imposta con la forza, ed il risultato è sempre stato chiaro: ogni euro usato per il Tav Torino-Lione è un euro rubato alle vere necessità del paese e regalato ad una pletora di prenditori, molti dei quali collusi o vicini alle mafie.
Il movimento No Tav chiede da subito la smilitarizzazione del cantiere e delle vie ed aree d’accesso alla Val Clarea; la rimozione dei vertici di Telt e dell’Osservatorio.
Qui trovate i documenti integrali dell’analisi costi-benefici
2019.02.13ANALISICOSTI-BENEFICITORINO-LIONE-ACBnuovocollegamentoferroviarioTorino-Lione-1
2019.02.13RELAZIONETECNICO-GIURIDICATAVTORINO-LIONE-1
Qui di seguito, invece, un commento di Nicoletta Dosio, storica militante del Movimento No Tav.
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Davvero intollerabile che per affossare l’analisi costi- benefici che definisce il Tav Torino-Lyon un’opera inutile e insostenibile da tutti i punti di vista, economici, sociali, ambientali, il partito trasversale degli affari, ben rappresentato oggi in TV dal presidente della Regione Chiamparino, scopra l’impatto ecologico e la nocività sulla salute dei trasporti su gomma e rinfacci al popolo NO TAV una presunta accondiscendenza nei confronti dell’autostrada e del traforo del Frejus. Forse costoro hanno dimenticato che furono loro stessi a progettare e ad imporre quelle opere che la Valle non voleva, contro le quali si misurò, per quanto agli albori e inesperta, la lotta popolare.
Noi ricordiamo bene un certo Froio, deux ex machina della SITAF, nonché deputato della sesta e settima legislatura e gli appalti alla ndrangheta. E non abbiamo dimenticato un certo amministratore delegato della SITAF rispondente al nome di Mario Virano, sostenitore, con Chiamparino della necessità di raddoppiare il traforo autostradale per attrarre maggior traffico di TIR sull’autostrada della Valsusa: proprio lui, il Mario Virano che, dopo una puntata nel consiglio di amministrazione dell’ANAS, è salito definitivamente sul treno ad Alta Velocità prima come presidente dell’Osservatorio ed ora come presidente generale di TELT (European Lyon-Turin).
Quanto fumo intorno a noi, in questi giorni! Telefoni bollenti di interviste, mass media sguinzagliati per la Valle. Pochi desiderosi di capire, molti in cerca di colore o di contraddizioni; ragionamenti e ricordi ridotti sugli schermi a frasi smozzicate, funzionali a tesi precostituite.
Cadute le cortine fumogene, resteranno i sentieri della Clarea: non abbiamo sempre sostenuto che “fermare il TAV si può. Fermarlo tocca a noi. E lo faremo, come sempre, con chi lotta contro il Terzo Valico, il TAP, il Muos, l’inchino devastante e servile alle Grandi Navi, le guerra delle trivelle a terre e mari, le grandi opere nemiche del presente e negatrici di futuro. Non ci si può salvare da soli: ciascuno e tutti, o tutto o niente.
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