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21/02/2019

Roger Waters: “Il concertone per gli aiuti umanitari al Venezuela è un inganno”

Roger Waters, musicista e fondatore dei Pink Floyd, ha diffuso sui social network un avvertimento circa il concerto “Venezuela Live Aid”, che l’imprenditore e proprietario della casa discografica Virgin, Richard Branson, ha organizzato per venerdì a Cucuta con la presunta intenzione di raccogliere 100 milioni di dollari per quelli che chiamano “aiuti umanitari” per il Venezuela.

Waters ha pubblicato un video sul suo account Twitter, affermando che “la Croce Rossa e le Nazioni Unite sono innegabilmente d’accordo nel non politicizzare gli aiuti umanitari. Lasciare che i venezuelani esercitino il loro diritto legale all’autodeterminazione”.

Nel video di accompagnamento, Waters ha dichiarato che: “Mancano quattro giorni al 22 febbraio, quando Richard Branson ha fatto sapere che terrà un concerto Live Aid in Colombia, vicino al confine, per raccogliere aiuti per il popolo del Venezuela”. Waters, ha ricordato i concerti di Live Aid in solidarietà con paesi che soffrono di carestie, come quel concerto storico tenutosi nel 1985 a causa della crisi in Etiopia e Somalia.

Il video in cui l’imprenditore Branson ha annunciato il concerto “Venezuela Aid Live”, pubblicato sui social network, è stata definita una “azione” che “non ha nulla a che fare con gli aiuti umanitari”

“Tutto questo non ha nulla a che vedere con gli aiuti umanitari. Tutto questo ha che fare solo con Richard Branson. Con gli Stati Uniti che hanno deciso di prendere il controllo del Venezuela a qualunque costo, tutto questo non ha nulla a che fare con i bisogni del popolo venezuelano. Nulla a che vedere con la democrazia. Nulla a che vedere con la libertà. Nulla a che vedere con gli aiuti umanitari”.

“Ho amici che sono a Caracas proprio in questo momento. Non c’è nessuna dittatura, nessun arresto di massa dell’opposizione, nessuna soppressione della stampa anche se la narrativa dominante dice altro”, ha proseguito. E poi un messaggio ai musicisti che parteciperanno, in particolare all'“amico” Gabriel: “Volete un’altra Libia, un’altra Siria o un altro Iraq? Io no e sicuramente il popolo venezuelano non lo vuole”.

Queste sono le parole straordinarie di uno dei più grandi artisti mondiali. Ma sarà difficile trovarne traccia sui mass media.




Fonte

Daje Roger! 

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