Oggi – riferiscono le agenzie di stampa – il segretario metropolitano del Pd di Milano, Silvia Roggiani, parteciperà alla commemorazione istituzionale in memoria “di due vittime della violenza politica, Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi”. Lo ha annunciato la stessa Roggiani in una nota nella quale condanna la scelta della destra milanese di sfidare (sempre lunedì, ma nel pomeriggio) il divieto di corteo imposto nei giorni scorsi dal prefetto.
“Estrema destra, criminalità organizzata e tifoserie sempre più legate in un groviglio di intrecci pericoloso. Tra loro ci sono quelli che alla vigilia del 25 Aprile hanno oltraggiato Milano con un omaggio al duce, e sono gli stessi che adesso si preparano a sfidare il divieto della Prefettura e sfilare in un corteo che inneggia a valori fascisti contrari alla nostra Costituzione”, ha sottolineato Roggiani.
L’esponente dem ha quindi spiegato che lunedì 29 aprile parteciperà “alla commemorazione istituzionale in memoria di due vittime della violenza politica, Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi, mentre nel pomeriggio il Pd Milano Metropolitana sarà al fianco dell’Anpi e delle forze antifasciste, in piazzale Dateo, per ricordare un altro assassinio politico, quello di Gaetano Amoroso, e condannare chi vuole resuscitare l’ideologia fascista”, ucciso nel 1976 da militanti di estrema destra.
Vi ricorda qualcosa? È l’”equidistanza” di Veltroni, che da sindaco di Roma intitolava un parco pubblico a Valerio Verbano e contemporaneamente concedeva a Casapound il palazzo centralissimo – via Napoleone III, a cento metri dalla stazione Termini – per farne la base operativa dello squadrismo fascista.
E’ l’”equidistanza” di Luciano Violante, che nel discorso di accettazione della nomina a presidente della Camera, lanciò un pensiero nostalgico ai “ragazzi di Salò”, ossia ai repubblichini nazifascisti che collaboravano con le SS nella guerra contro i partigiani e gli Alleati.
Ecco, chi ritiene di dover essere “equidistante” tra i criminali contro l’umanità e i combattenti per la libertà è politicamente una barricata a difesa del fascismo. Sono questi quelli che lo hanno ri-legittimato, giustificandolo, proteggendolo, coccolandolo. Fino a consegnare al Salvini di turno un “senso comune di massa” su cui pasteggiare elettoralmente.
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