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13/08/2020

La Grecia chiede l’aiuto della Ue contro la Turchia

Il governo di Atene ha chiesto all’Unione Europea una riunione d’emergenza dei ministri degli Esteri, per fare fronte alle tensioni con la Turchia sulle esplorazioni/perforazioni di gas nel Mediterraneo orientale. La questione delle ZEE (Zone Economiche Esclusive) in mare, sta diventando sempre più esplosiva.

Ma l’Unione Europea si è limitata a ribadire l’invito al dialogo. “Gli ultimi sviluppi sono estremamente preoccupanti”, ha detto il portavoce del commissario per gli Affari esteri, mentre due dirigenti turchi legati ai piani di perforazione nel Mediterraneo si sono visti negare l’ingresso e congelare i loro beni all’interno della Ue.

Per nulla intimidita, la Turchia ha risposto annunciando di essere pronta a rilasciare licenze di esplorazione e perforazione del gas, già entro agosto.

L’accordo negoziato a luglio dalla Germania tra Grecia e Turchia per stemperare il clima, sembra dunque essere andato a farsi friggere. La contraddizione sempre più profonda rimane che Grecia e Turchia sarebbero “alleati nella Nato”, ma le tensioni tra i due paesi continuano a crescere.

Lunedì 10 agosto, nonostante le proteste della Grecia, la Turchia ha di nuovo inviato, scortata da navi militari, la nave di ricerca Oruc Reis al largo dell’isola greca di Kastellorizo. Un luogo per noi non del tutto estraneo. Si tratta infatti dell’isola greca su cui venne girato il film “Mediterraneo” di Gabriele Salvatores.

Ma l’isola di Kastellorizo, come molte isole greche, si trova a pochi chilometri dalla costa turca ed a quasi 600 chilometri da quella greca. La Turchia ritiene quindi incompatibile con il diritto internazionale che un’isola di 10 chilometri quadrati così collocata, possa generare una piattaforma continentale di 40mila chilometri quadrati – e dunque di possibili Zone Economiche Esclusive – di competenza alla Grecia. Per Ankara, la piattaforma continentale di un Paese dovrebbe essere misurata dalla sua terraferma: di conseguenza l’area a sud di Kastellorizo rientrerebbe nella propria zona esclusiva.

La Turchia contesta ormai apertamente i diritti marittimi di Atene, rifiutando di riconoscerne le rivendicazioni sulla piattaforma continentale. La nave turca Oruc Reis è così arrivata in zona ma scortata dalle unità della marina militare turca, con le navi da guerra greche a monitorarne la rotta.

A questo punto martedì il premier greco Kyriakos Mitsotakis ha reso noto che Atene intende porre d’urgenza la questione all’attenzione dell’Unione Europea nel suo insieme. Ma la risposta della Turchia non si è fatta attendere con l’annuncio sulle licenze di esplorazione e perforazione in mare alla ricerca di giacimenti di gas.

Sullo sfruttamento delle Zone Economiche Esclusive nel Mediterraneo e i relativi giacimenti di gas, lo scontro è iniziato da tempo e vede numerosi soggetti in campo. È uno scontro fortemente interconnesso sia con il conflitto in Libia sia in quello nel Mediterraneo orientale.

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