Ho appena letto in un take di agenzia che l’emendamento sulla patrimoniale a firma Orfini e Fratoianni è stato ritirato per parere negativo del governo e dei relatori.
Tutto nelle previsioni.
Solo un alto tasso di ingenuità e sprovvedutaggine avrebbe potuto indurci a credere che un governo del genere, composto da vili, opportunisti e mezze tacche, avrebbe mai avuto il coraggio politico anche solo di sfiorare i privilegi, le rendite, i lauti profitti e i patrimoni di quella esigua minoranza di ricchi e super ricchi che la pandemia non ha minimamente intaccato.
Anzi, proprio durante la più grave pandemia del dopoguerra, alcuni tra questi, hanno visto crescere (e di tanto) la propria ricchezza.
Questo è il paese nato dalla Resistenza, certo.
Ma di quella genia, quella tempra e quel coraggio, nessun governo, dal dopoguerra ad oggi, ha conservato una qualche traccia tangibile, men che meno quelli dell’ultimo decennio.
Piuttosto, l’ignavia e la mediocrità imperanti nelle classi dirigenti, ci ricordano assai di più quel re d’Italia Vittorio Emanuele III di Savoia e quell’altro “eroe” del maresciallo d’Italia Badoglio, quando, in mezzo al caos che seguì l’armistizio, abbandonarono precipitosamente la nave, all’alba del 9 settembre 1943.
La pandemia ha già fatto 66.000 morti e finiamo l’anno con il record europeo dei morti di e per Covid-19. Purtroppo, per come stanno andando le cose e per le tante, troppe lacune nella gestione di questa seconda emergenza epidemiologica e sanitaria, molti altri ce ne saranno ancora. Non è andato e continuerà a non andare bene niente.
Incertezze, sbandamenti e cedimenti sono la cifra principale di una classe dirigente a capo di Stato e Regioni, che è apparsa incapace di assumere davvero, una volta per tutte, il controllo di una situazione di gravissima emergenza sanitaria perché priva di una visione autonoma dagli interessi e dai desiderata dei grandi potentati nazionali ed internazionali.
La rissa sul recovery fund è la dimostrazione plastica del ruolo di semplici terminali degli appetiti delle grandi corporation che svolgono i partiti di governo tanto quanto avrebbero fatto quelli dell’opposizione se fossero stati al loro posto.
Il resto è solo teatrino della politica-spettacolo.
Si preparino anche loro al peggio, perché il peggio arriverà. Noi lo siamo già da un pezzo.
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