Tra la Puglia e la Sardegna, in questi giorni potreste vedervi rinviare o deviare il volo o sentirvi sfrecciare sulla testa gli stessi aerei militari che hanno bombardato Gaza e che potrebbero bombardare l’Iran.
Non è uno scherzo. Infatti sei caccia stealth F-35 israeliani sono atterrati giovedì scorso in Italia per prendere parte a un’esercitazione di addestramento aereo di due settimane con le forze aeree italiane, insieme a quelle di Stati Uniti e Gran Bretagna, in quella che viene definita la manovra aerea militare congiunta più grande mai intrapresa.
Le esercitazioni si svolgeranno dal 6 al 17 giugno, ma sono diventate operative ieri, lunedì. Coinvolgono un’area che va dal mar Tirreno fino al canale di Sardegna e al Golfo di Taranto.
Durante la reale attivazione delle aree lo spazio aereo interessato sarà da considerare come zona temporaneamente segregata (TSA) in cui l’attraversamento da parte di altro traffico aereo non è consentito. I due corridoi Poseidon e Brown collegheranno le aree delle operazioni alla base militare di Amendola (in Puglia).
Sebbene l’obiettivo apparente dell’esercitazione sia quello di migliorare le capacità complessive dell’F-35, entrato in servizio alla fine del 2016, un alto ufficiale dell’aeronautica israeliana ha riconosciuto che in parte questo esercizio – soprannominato Falcon Strike 2021 – è destinato a ad addestrare i piloti israeliani contro le forze iraniane.
Gli F-35 israeliani sono decollati giovedì da Israele per partecipare all’esercitazione che si svolge in Italia: è la prima volta che il caccia di quinta generazione viene schierato per un’esercitazione fuori da Israele.
L’esercitazione di due settimane “Falcon Strike 2021” vede in campo aerei provenienti da Italia, Stati Uniti e Regno Unito. Insieme agli F-35, Israele ha inviato velivoli F-16 e Gulfstream G550 per un totale di circa 30 velivoli.
L’Aeronautica israeliana ha inviato nella base militare di Amendola anche un aereo di sorveglianza Eitam e un Boeing KC-707 Re’em per il rifornimento in volo. Questo tipo di missione sarà svolto anche da un A330 MRTT britannico oltre che da un KC-130J e KC-767 italiani.
Un alto ufficiale dell’aeronautica militare di Israele ha detto ai media israeliani che l’esercitazione era stata pianificata da almeno un anno e ha l’obiettivo di rafforzare la cooperazione tra le forze che impiegano l’F-35. “L’Iran è il nostro obiettivo”, ha detto l’alto ufficiale, parlando ai giornalisti a condizione di anonimato.
Secondo un ufficiale dell’aeronautica israeliana, un gran numero di batterie di missili terra-aria sarà utilizzato nelle esercitazioni contro gli aerei da combattimento F-35 al fine di creare un’“atmosfera minacciosa” simile a quella con cui gli aerei israeliani potrebbero trovarsi a fare i conti sui cieli dell’Iran.
I caccia israeliani F-35 parteciperanno a due sortite ogni giorno. Nella prima gli aerei israeliani voleranno con gli aerei militari statunitensi, mentre nella seconda voleranno con le forze aeree britanniche e italiane.
Durante queste missioni, i piloti israeliani simuleranno attacchi aerei su obiettivi dietro le linee nemiche e missioni di supporto a terra, mentre sorvolano terreni sconosciuti. Oltre a contrastare le minacce dei missili terra-aria, gli aerei israeliani prenderanno parte anche a battaglie aeree.
Che tutto questo stia avvenendo in Italia a sole due settimane di distanza dalla mattanza operata dagli aerei israeliani sui palestinesi a Gaza e in presenza di dichiarazioni fin troppo esplicite sul carattere aggressivo di queste esercitazioni svolte in Italia in funzione della guerra all’Iran, è vergognoso e folle.
Vergognoso perché si conferma un livello di complicità militare e politica tra le autorità italiane e quelle israeliane. Folle perché l’Italia formalmente si dice impegnata nel ripristinare l’accordo 5+2 sul nucleare iraniano e quindi alla distensione.
Ma come si fa ad essere credibili come negoziatori quando si fanno addestrare sul proprio territorio gli aerei che dovrebbero attaccare l’Iran? Gli uomini e le donne di governo in Italia sono peggio degli apprendisti stregoni, lasciano dilagare il fuoco invece di spegnerlo.
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