Aggiornamenti. Resistenza palestinese a Gaza City e Khan Younis
Sono già 316 i morti palestinesi a Gaza dalla ripresa dei combattimenti. Altri 664 sono stati segnalati come feriti. Altre centinaia di vittime sono rimaste bloccate sotto le macerie. Secondo il ministero della Sanità palestinese, il numero totale di vittime dall’inizio del conflitto è di 15.523, con 41.316 feriti. Il bilancio delle vittime palestinesi nella Striscia di Gaza dall’inizio dell’invasione israeliana è salito a 15.523, il numero dei feriti ha raggiunto i 41.316. In Cisgiordania i palestinesi uccisi sono saliti a 242.
A Gaza le Brigate Al Quds affermano che i loro combattenti si sono scontrati con una forza di fanteria israeliana nell’area di Abu Haddaf, a nord-est di Khan Yunis (sud della Striscia di Gaza), e li hanno bombardati con colpi di mortaio e RPG, mentre le Brigate Al Qassam affermano di aver attaccato le forze israeliane nel quartiere di Sheik Radwan di Gaza City e di aver colpito un convoglio israeliano finito su un campo minato a nordest di Khan Younis. Giungono segnalazioni di combattimenti sempre a Sheik Jarrah, e nei quartieri di An Nasr e Abu Skandar.
Il giornale israeliano Times of Israel riferisce che il tenente generale Herzi Halevi, ha confermato che l’esercito di Tel Aviv sta iniziando ad operare nel sud di Gaza, mentre le operazioni di terra continuano nella parte settentrionale della Striscia.
Parlando alle truppe della Divisione Gaza nel sud di Israele, Halevi afferma che “sia ieri che oggi, abbiamo ucciso comandanti di battaglione di Hamas, comandanti di compagnia e molti operativi. E ieri mattina abbiamo iniziato la stessa mossa nel sud della Striscia di Gaza“.
“Non sarà meno potente delle operazioni nel nord di Gaza, non avrà meno risultati”. Filmati non verificati circolati online nell’ultimo giorno hanno mostrato carri armati israeliani nel sud di Gaza, a nord di Khan Younis. La stessa Hamas ha affermato di essersi scontrata con le truppe israeliane nella zona.
Netanyahu ha mandato un minaccioso avviso ai ministri e ai parlamentari del Likud invitandoli a “stare attenti alle vostre parole, in particolare in tempo di guerra”, ed evitare di entrare in discussioni personali, “comprese le critiche alle forze di sicurezza”.
Libano. 12 soldati israeliani feriti da missile di Hezbollah
In Libano dodici soldati israeliani sono stati feriti da missili anticarro lanciati da Hezbollah che domenica hanno preso di mira Moshav Beit Hillel in Galilea. I soldati sono scesi dal veicolo pochi secondi prima che venisse colpito dal missile sparato dai combattenti di Hezbollah.
I soldati sono stati colpiti dalle schegge e sono stati portati all’ospedale Ziv di Safed. Diversi lanci di razzi sono stati identificati anche nell’area del Monte Dov, domenica pomeriggio. L’esercito israeliano ha comunicato che stava rispondendo al fuoco.
Cisgiordania. Altri due palestinesi uccisi. 34 arrestati
Un palestinese di 21 anni, Adnan Issam Zaid, è stato ucciso dalle forze di occupazione israeliane nelle prime ore di domenica durante un’incursione militare israeliana nella città di Qalqilya.
Secondo l’agenzia palestinese Waf, le forze di occupazione israeliane hanno sparato colpi d’arma da fuoco mentre conducevano raid di ricerca e arresto che hanno preso di mira diverse case della città.
La sparatoria indiscriminata ha provocato il ferimento grave di Zaid mentre si recava al lavoro in una panetteria locale. Nel frattempo, sono scoppiati scontri tra gli abitanti palestinesi e le forze di occupazione israeliane, con alcune unità militari israeliane che si sono posizionate sui tetti che dominano le strade principali e i quartieri della città.
In risposta al tragico incidente, oggi è stato proclamato uno sciopero generale a Qalqilya.
Un altro palestinese è stato invece ucciso dai coloni israeliani sabato sera, in un attacco alla città di Qarawat Bani Hassan, nella provincia settentrionale della Cisgiordania di Salfit. Si tratta di Ahmed Mustafa Assi, 38 anni, sposato e padre di sei figli, ucciso in seguito all’attacco dei coloni nella città.
L’incidente si è verificato mentre i residenti affrontavano un attacco alla città effettuato da coloni ebrei protetti dall’esercito israeliano.
Le forze di occupazione israeliane hanno continuato la loro campagna di arresti di massa palestinesi in Cisgiordania, operando 34 arresti tra cui quattro giovani donne, sabato sera, ha riferito la Wafa.
Le incursioni si sono svolte nelle province di Al-Khalil (Hebron), Ramallah, Gerico, Betlemme e Jenin.
Nel Mar Rosso sotto tiro una nave militare Usa e i mercantili israeliani
Il Pentagono ha confermato che il cacciatorpediniere statunitense Carney è stato attaccato sul Mar Rosso. Non è stato specificato chi fosse il responsabile, ma tutto porta a pensare ai guerriglieri Houthi dello Yemen.
Secondo il giornale statunitense Politico il cacciatorpediniere Carney ha risposto a droni e missili lanciati dal territorio dello Yemen controllato dagli Houthi. Lo ha riferito un funzionario del Pentagono ad al-Jazeera, precisando che il cacciatorpediniere era intervenuto in soccorso di due mercantili che navigavano nel Mar Rosso, al largo del porto yemenita di Hodeidah, e che sono rimasti entrambi danneggiati da attacchi di droni.
Una delle due navi colpite, sottolinea il sito di Haaretz, appartiene a una compagnia britannica di proprietà di Danny Ungar, figlio del magnate delle spedizioni israeliano Rami Ungar.
Un funzionario americano, parlando in condizione di anonimato ha detto che l’attacco è iniziato intorno alle 10 di domenica mattina a Sanaa, nello Yemen, ed è andato avanti per circa cinque ore.
I guerriglieri yemeniti del gruppo Ansar Allah in un comunicato affermano: “Abbiamo preso di mira due navi israeliane a Bab al-Mandab e continueremo a impedire alle navi israeliane di navigare fino a quando l’aggressione contro Gaza non cesserà”.
All’inizio di novembre, gli Houthi hanno sequestrato nel Mar Rosso una nave da trasporto collegata a Israele al largo dello Yemen. I guerriglieri trattengono ancora la nave vicino alla città portuale di Hodeida. La scorsa settimana alcuni missili sono atterrati vicino a un’altra nave da guerra statunitense la scorsa settimana dopo che era intervenuta a sostegno di una nave collegata a Israele brevemente sequestrata da uomini armati.
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