Anche ieri pesantissima incursione di missili russi, concentrati principalmente, ma non esclusivamente, su Kiev: secondo il Ministero della Difesa ucraino sono stati abbattuti 10 kinzhal su 10, ma l’affermazione è, diciamo, piuttosto campata in aria dal momento che lo stesso Ministero ha più volte affermato di non essere in grado di abbattere i missili balistici, per cui non si vede come possa invece distruggere gli ipersonici.
Fortunatamente ci sono molte meno vittime (per ora “solo” quattro accertate) ma è ovvio che se si continua coi lanci ce ne saranno sempre di più, visto che i bersagli si trovano praticamente tutti nelle città: secondo il Ministero della Difesa russo sono stati colpiti stabilimenti industriali per la produzione o la riparazione di missili, droni e armamenti, siti di stoccaggio e strutture energetiche.
La risposta ucraina è stata un altro attacco missilistico su Belgorod, in tono molto minore rispetto a quello di due giorni fa: pochi danni e non si segnalano vittime.
Alcune considerazioni:
- attacchi così estesi da parte russa hanno anche lo scopo di esaurire le capacità di difesa antiaerea ucraina. Se si continua con questo ritmo a breve si dovrà decidere se dare la priorità alla difesa delle città o delle truppe al fronte. Qualsiasi cosa si scelga le conseguenze saranno gravi;
- andando avanti di questo passo, la soglia dei “danni collaterali” accettabili (da parte di chi li infligge) potrebbe alzarsi drammaticamente per entrambe le parti;
- sia a Kiev che a Belgorod, un bel po’ di gente è rimasta a casa a filmare lo spettacolo invece che correre subito a ripararsi nei rifugi, nelle cantine o nella metropolitana. Non mi pare una grande idea.
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