Come rimedio alla crisi, sia in termine di bilanci pubblici che di
ricadute sociali su famiglie e imprese, ben diciassette Stati Usa hanno
introdotto progetti di legge per istituire banche pubbliche statali sul
modello dell’unica esistente nella federazione: la banca statale del North Dakota, fondata nel lontano 1919.
Dal
2008 a oggi, infatti, questo Stato del Midwest ha potuto utilizzate gli
utili della sua banca pubblica, automaticamente incamerati nelle casse
statali, non solo per mantenere il bilancio in pareggio, ma anche per
garantire credito agevolato alle aziende locali in difficoltà, agli
studenti soffocati dai debiti universitari e ai proprietari di case
pignorate dalle banche.
Come si può vedere dal sito dell’organizzazione no-profit Public Banking Institute,
gli Stati Usa che hanno avviato progetti legislativi per dotarsi di una
banca pubblica sono California, Arizona, Hawaii, Washington, Montana,
Illinois, Maine, New Hampshire, Massachusetts, Oregon, Idaho, New
Mexico, Louisiana, Virginia, Vermont, New York e Maryland.
Seppure
tempi e modalità di questi progetti di legge siano diversi da Stato a
Stato, tutti si ispirano al medesimo principio di fondo: basta dare in
gestione i budget statali (i proventi fiscali non federali) a fondi
d’investimento privati di Wall Street che investivano quei danari
pubblici in attività speculative all’estero; meglio usare quei soldi per
capitalizzare una banca pubblica locale che sostenga l’economia locale,
oltre che riversare gli utili nelle casse statali. I soldi della
comunità rimangono nella comunità.
Particolarmente innovative le
legislazioni di Hawaii e Arizona riguardo al fenomeno – sempre più
diffuso negli Stati Uniti – delle famiglie che vengono espropriate delle
loro case dalle banche private alle quali non riescono più a pagare il
mutuo. La banca statale dell’Arizona rifinanzierebbe i mutui a
condizioni agevolate per i proprietari delle case. Quella delle Hawaii
acquisterebbe direttamente la casa su cui grava il mutuo per poi
affittarla a chi ci abitava ad un equo canone.
Statalismo
socialista, per gli strenui difensori della tradizione liberista
americana. Una gestione più sensata e sociale delle risorse, per i
politici locali americani – non certo di sinistra – che hanno proposto
queste legislazioni.
Fonte.
S'intravede forse un po' di luce in fondo al tunnel?
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