C'è una tassa che sembra impossibile da pagare tra quelle messe dal governo Monti.
Vi ricordate l'addizionale sullo scudo fiscale? Entro il 16 febbraio
doveva essere pagata la sovrattassa del'uno per cento sui 105 miliardi
di euro esportati illegalmente, già scudati e messi in regola con
l'ultimo scudo di Giulio Tremonti, nel 2009-2010, durante il governo Berlusconi.
Chi ha fatto quella sanatoria ha pagato solo il 5 cento sui depositi,
soldi che probabilmente non hanno mai pagato le tasse. I capitali non
sono nemmeno rientrati tutti, secondo la Banca d'Italia almeno i due
terzi dei 105 miliardi scudati sono rimasti tranquillamente all'estero.
Soprattutto in Svizzera.
Adesso chi vuole tenere l'anonimato su questi conti deve pagare l'uno
per cento per il 2011. Poi verserà l'1,35 per quest'anno, e lo 0,4 per
cento nei successivi. Oppure paga una tantum l'uno per cento e perde la
segretezza. Questa mini-tassa è stata introdotta nella manovra salva
Italia da 30 miliardi, per bilanciare un poco i sacrifici chiesti ai lavoratori e pensionati. Ma della nuova mini-tassa di Monti
il fisco non ha incassato un euro. Nessuno ha pagato, come abbiamo
spiegato giovedì 15 marzo durante Servizio Pubblico, la trasmissione di Michele Santoro.
Perché le banche e gli intermediari finanziari sostengono che c'è
un'oggettiva difficoltà operativa. Vorrebbero pagare, ma non ci
riescono..., dicono. In realtà, ci sono ostacoli e resistenze. Ad
esempio, secondo operatori di banca le difficoltà maggiori si incontrano
nel tassare chi negli anni scorsi ha utilizzato i capitali scudati,
per comprare una casa, per l'azienda, o se c'è stata un'eredità. I
movimenti possono risalire anche a 11 anni fa. Per non pagare, si invoca
anche la possibile incostituzionalità della mini-addizionale. Questo
perché "lo Statuto del contribuente prevede che non possano essere
applicare imposte per il passatoヤ, ha scritto il Corriere della sera
citando un anonimo モesperto fiscale di una banca svizzera". E la
Svizzera, si sa, è un paradiso per chi non paga le tasse.
In Svizzera sono rifugiati 100, forse 150 miliardi di euro, di capitali
italiani in cerca di anonimato. E c'è anche chi teme di perdere la
segretezza dei conti se paga la tassa di Monti. Di chi sono questi
soldi? Una parte è il frutto di attività illecite.
Secondo l'Ocse deriva dal crimine il 23 per cento dei 7.000 miliardi di
dollari rifugiati nei paradisi fiscali in tutto il mondo. In Svizzera si
stima che ci siano depositi esteri per 2.000 miliardi di franchi,
corrispondono a 1.650 miliardi di euro. Dunque dal Canton Ticino in su, applicando la media dell'Ocse, ci sarebbero circa 380 miliardi di euro derivanti dal crimine. E poi c'è sempre l'evasione fiscale.
Che fine fa allora il mini-scudo fiscale di Mario Monti? Il governo dei tecnici
ascolta sempre le banche, del resto è imbottito di banchieri, Corrado
Passera e il suo vice Mario Ciaccia, Elsa Fornero, Piero Gnudi. Monti ha
tenuto conto delle obiezioni, il pagamento della piccola sovrattassa è
rinviato di tre mesi. La nuova scadenza è fissata per il prossimo 16
maggio. Il governo riuscirà a incassare i due miliardi stimati in
origine da questa imposta? Gli esperti delle banche dubitano. Fabrizio Vedana,
vicedirettore generale di Unione Fiduciaria, società delle banche
popolari, ha detto al Corriere della sera che "una parte delle imposte
attese non arriverà mai".
Fonte.
Guarda caso, le tasse sono impossibili sempre e solo per i ricchi.
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