18/03/2012
A 90 gradi
Questo non è il governo delle banche. Questo è il golpe delle banche. I tassisti al confronto erano dilettanti. Le camere del Parlamento italiano hanno approvato, qualche tempo fa, un emendamento che azzera le commissioni bancarie e che rende gratuiti i conti correnti per i pensionati il cui assegno mensile non superi i 1500€. Il comitato di presidenza dell'ABI ha fatto finta di dimettersi. Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, ha dichiarato che l'approvazione dell'emendamento è "un incidente che non si deve più ripetere. Ora aspettiamo che la Camera lo modifichi". Neppure la trattativa Stato-Mafia, sfociata nell'omicidio di Paolo Borsellino, avrebbe osato chiedere tanto e con tanta sfacciataggine.
Sarebbe come se dopo il taglio delle pensioni, i sessantenni avessero chiamato Monti per dirgli che il decreto Salva Italia era "un incidente che non doveva più ripetersi". Il sottosegretario all'Economia Gianfranco Polillo sottolinea che le misure sui conti correnti gratis per i soggetti titolari di trattamenti pensionistici fino a 1.500 euro "comportano un notevole danno per le banche" e l'azzeramento delle commissioni "si risolve in una riduzione dei ricavi per le banche con effetti indiretti anche sul gettito fiscale", per cui "il Governo si riserva di intervenire". La Finocchiaro ha detto che il PD è favorevole all'eliminazione della norma. Alfano ha detto che il PDL è favorevole all'eliminazione della norma (e cerca di salvare la faccia chiedendo in cambio che le banche finanzino le imprese). Il Governo (sì, quello delle banche) ha detto che per quanto lo riguarda vede con favore l'eliminazione della norma. Tutti sono a novanta gradi. Ma nessuno vuole assumersi la responsabilità, di fronte a sessanta milioni di cittadini vessati dall'aumento delle tasse, dall'aumento delle accise e dall'abbattimento del welfare, di intestarsene il merito. Giocano a rimpiattino. E' uno sporco lavoro, insomma, ma qualcuno dovrà pur farlo, perché "è un incidente che non dovrà più ripetersi". Lo hanno detto i padroni di casa.
Intanto, nonostante Super Mario Bros, il debito pubblico ha ripreso a salire, schizzando a 1935,8 miliardi di euro, una quota pari a 31 mila euro a testa per ognuno di noi, e questo anche per l'aumentato fabbisogno per quest'anno di 1,5 miliardi. Un miliardo e mezzo in più, buona parte del quale deve essere desintato alla nostra quota parte per il fondo salva stati. Non vi avevo per caso detto che ci siamo accollati un debito di 125 miliardi, di cui 15 dovremo corrisponderli entro i prossimi cinque anni? Mentre continuate a discutere di auto blu, intanto il Governo dei banchieri ci presenta conti ben più salati, circa i quali non mi risulta che nessun quotidiano abbia strillato titoli da prima pagina. Si sa: meglio dividere el pueblo sulle questioni marginali. Non sia mai che si accorgano che c'è benaltro di cui preoccuparsi.
Del resto, ieri si è dimesso uno dei più alti dirigenti della più grande banca d'affari di Wall Street. Quella che ha avviato la crisi dei debiti sovrani, aiutando la Grecia a falsificare i bilanci dello Stato in cambio di una parcella da 300 milioni di euro. Quella dove Mario Monti ha fatto il consulente (e ancora continua a farlo?). Quella dove il figlio di Mario Monti, mentre faceva il master in America, ha fatto il consulente. Quella dove anche Prodi ha fatto il consulente (e ancora continua a farlo?): Goldman Sachs.
Greg Smith - questo il nome del dirigente - ha scritto sul New York Times che non poteva più sopportare il totale "declino dell'etica", che promuove solo chi fa abbastanza soldi per la banca, senza nessun vincolo di tipo morale. Smith scrive che alla Goldman Sachs premiano i collaboratori che persuadono i clienti (definiti "pupazzi") a investire in azioni o in altri prodotti di cui stanno cercando di disfarsi, e che il loro compito è quello di scambiare prodotti illiquidi, opachi con un acronimo di tre lettere.
Immaginate cosa possono fare ai titoli sovrani, se decidono che è il momento di rialzare i tassi di interesse.
Fonte.
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