Addio portoghese all’Alta velocità tra Lisbona e Madrid.
E forse al famoso corridoio Kiev-Lisbona di cui fa parte anche la
Torino-Lione. Il progetto era già stato sospeso nel giugno di un anno fa
ma ieri la Corte dei Conti lusitana ha messo la parola fine alla grande
opera annullando il contratto per la tratta principale, 150 km tra
Poceirao e la frontiera con la città spagnola di Badajoz. Un appalto per
1,4 miliardi di euro, aggiudicato nel 2010 dal precedente esecutivo
socialista. Il ministero di Economia ha confermato la priorità data alla
realizzazione di reti ferroviarie transeuropee per i trasporti merci
dai porti di Dines e Aveiro, per stimolare la competitività delle
esportazioni portoghesi. La parte spagnola, fra Madrid e Badajoz, alla
frontiera con il Portogallo, è già in corso di realizzazione. Madrid e
la Ue hanno fatto molte pressioni su Lisbona perché su quel versante
sono a rischio 133 milioni di euro di fondi europei.
«Lo sapevamo da un po’ che in Portogallo tirava un’aria pessima
per quel progetto, e per la popolazione sotto l’austerity. Sapevamo
anche che non c’era un progetto preciso. Anche a Kiev, l’altro
capolinea, d’altronde, non ne sanno quasi nulla. E’ più l’Ue che premeva
sul progetto. Sono infinite le prove che non serve a nulla quel
corridoio», dice da una Valsusa ormai militarizzata, Nicoletta Dosio.
Ora sarà interessante capire non solo quali saranno le conseguenze
sull’erario dell’annullamento, ossia eventuali penali. Ma soprattutto le
ricadute sulla compagine europea dove la decisione portoghese è
considerata un «problema politico». Anche in Portogallo il progetto Tgv
aveva scatenato polemiche sull’utilità di una linea che avrebbe tagliato
fuori pezzi di territorio dalle comunicazioni.
Tutto ciò accade proprio mentre i trasporti pubblici in Portogallo sono praticamente paralizzati dal secondo sciopero generale -
con manifestazioni di protesta nelle principali città -contro
l’austerità del cosiddetto piano di salvataggio da 78 miliardi
concordato con Ue e Fmi l’anno scorso. La metropolitana di Lisbona e i
traghetti sul Tago sono fermi da questa notte, treni e autobus circolano
solo in servizio minimo. Lo sciopero è stato deciso dal principale
sindacato del paese, la Cgtp, senza l’appoggio questa
volta del secondo sindacato, l’Ugt, che ha invece aderito in gennaio ad
un accordo con il governo del premier conservatore Pedro Passos Coelho
sulla riforma del lavoro.
Fonte.
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