I sacrifici finora sostenuti
dai lavoratori portoghesi sono stati completamente inutili. E quindi la
troika ne impone di nuovi: aumentano età pensionabile e orario di
lavoro, fuori 30 mila dipendenti pubblici.
Il premier portoghese, Pedro Passos Coelho, ha
annunciato ieri una nuova serie di misure di cosiddetta “austerity” per
ridurre ulteriormente la spesa pubblica in modo permanente e soddisfare
così le richieste dei creditori internazionali, da tempo padroni del
paese.
In un discorso rivolto alla nazione, ieri Coelho ha annunciato alcune
misure che avranno conseguenze nefaste sul mercato del lavoro in un
paese dove la disoccupazione viaggia già oltre il 17%. In particolare il
premier di destra ha annunciato l’aumento dell’età pensionabile a 66
anni e il prolungamento dell’orario di lavoro per i dipendenti pubblici
dalle attuali 35 fino a 40 ore a settimana. Inoltre Passos Coelho ha
annunciato anche la decisione di licenziare o pre pensionare almeno 30
mila dipendenti pubblici (su un totale di 500 mila). “Le misure che ho
annunciato rappresentano, nel loro insieme, circa 4,8 miliardi di euro
entro il 2015'' ha detto il premier che ha parlato della necessità di
‘preservare la credibilità’ conquistata da Lisbona negli ultimi anni a
livello internazionale, riferendosi implicitamente al prestito di due
miliardi di euro da parte della troika in cambio di nuovi tagli.
Credibilità? Nonostante gli enormi sacrifici imposti negli ultimi anni
alla popolazione portoghese, il governo deve ora fare i conti con dei
dati macroeconomici devastanti, assai peggiori di quelli sperati. In
particolare un deficit pari al 6,6% del Pil e un indebitamente pubblico
che ha superato il 120 % del Prodotto Interno Lordo.
I sindacati
hanno già annunciato una sfilza di scioperi e manifestazioni. E’ ovvio
che le misure annunciate dal governo di destra causeranno una ulteriore
impennata della disoccupazione, mentre l’esecutivo ha ridotto
gradualmente i sussidi e gli aiuti a chi è senza lavoro. L’aumento
dell’orario di lavoro per i funzionari pubblici causerà sì una riduzione
dei costi per lo Stato, ma anche l’impossibilità di accedere al settore
pubblico per i giovani. Che troveranno ancora più difficoltà a trovare
una occupazione a causa dell’aumento dell’età pensionabile. Chi vorrà
andare in pensione a 65 anni, infatti, dovrà accontentarsi di un assegno
nettamente inferiore a quello assicurato a chi aspetta ancora un anno.
Fonte
Mezza Europa si sta letteralmente suicidando.
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