Nuovo sciopero generale di 24 ore in Grecia, il quarto dall’inizio del 2013. Il ventesimo (forse, abbiamo perso il conto) negli ultimi anni, da quando Atene è diventato il pungiball del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Centrale e della Commissione Europea. A diversi anni dall’imposizione di una austerità a senso unico che ha fatto diventare i ricchi greci ancora più ricchi e devastato economia e società, i sindacati ellenici non rinunciano all’arma dello sciopero e alle manifestazioni. Di nuovo, come in passato, nel mirino di Adedy e Gsee – così come del sindacato comunista Pame – ci sono le devastanti politiche economiche del governo Samaras: tagli alla pubblica amministrazione e licenziamenti di dipendenti pubblici, privatizzazioni, tagli a sanità e servizi sociali...
Di "nuovo", rispetto al passato, l'intenzione di cancellare del tutto i contratti collettivi di lavoro, la sospensione del blocco degli sfratti e la trasformazione da temporanea in permanente della tassa "straordinaria" sulla proprietà degli immobili, riscossa dal governo attraverso le bollette elettriche.
"La tempesta della mobilità e dei licenziamenti nel settore pubblico e in quello privato, le nuove dure misure fiscali che in alcuni casi portano alla confisca della casa, i nuovi tagli agli stipendi e alle pensioni che stano per arrivare e il ribaltamento dei rapporti lavorativi accrescono l'impasse sociale" denuncia la nota dell'Adedy, il sindacato ufficiale del settore pubblico.
"La lotta – si legge invece nel comunicato della Gsee, il sindacato ufficiale del settore privato – continuerà finché il governo insisterà sulla linea dell'insensibilità sociale e lavorativa e finché le politiche catastrofiche della troika moltiplicheranno questo impasse”.
Dalla mezzanotte i trasporti pubblici sono fermi, sia nelle città – in particolare i bus – sia via mare visto il blocco dei traghetti che collegano il continente con le isole. Resterà aperta invece la metropolitana di Atene e funzioneranno i tram per permettere a cittadini e lavoratori di partecipare alle diverse manifestazioni previste oggi nella capitale.
Che in parte il maltempo e le piogge torrenziali di queste ore stanno ridimensionando. Il grande corteo convocato da Adedy e Gsee in piazza Pedion Areos dalle 11 e alla quale dovevano partecipare la maggior parte delle organizzazioni sociali e politiche della sinistra è stato alla fine sospeso, anche se i lavoratori hanno realizzato presidi e blocchi nel centro della città.
Si è tenuta invece nonostante i forti disagi la manifestazione convocata alle 10:30 dal Pame e da altre sigle sindacali di settore, nella vicina piazza Omonia, alla quale hanno partecipato i militanti del Partito Comunista KKE.
Molti i voli annullati dalle compagnie elleniche Aegean e Olympic Air durante le 4 ore di stop programmate a metà giornata.
Ospedali pubblici e centri sanitari funzioneranno solo con il personale di emergenza, mentre la Federazione nazionale dei Lavoratori degli ospedali pubblici (Poedin) ha realizzato dalle 10:00 una manifestazione di protesta davanti alla sede del ministero della Sanità.
Allo sciopero aderisce anche la Federazione nazionale dei Giornalisti (Poesy) con un'astensione dal lavoro di cinque ore. Chiuse anche le scuole e deserte le facoltà universitarie.
Lo sciopero generale si svolge proprio mentre ad Atene sono arrivati gli ispettori della troika, spediti in Grecia per operare ulteriori pressioni sul debole governo formato da "conservatori" e "socialisti". Ieri un manifestante ha accolto il rappresentante del Fondo Monetario con un lancio di monetine, ed è stato immediatamente arrestato.
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