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11/11/2013

Pendolari come il bestiame, ma Moretti vuol raddoppiare le tariffe

Non c'è limite all'infamia, è risaputo. Ma ogni volta che ce la ritroviamo davanti restiamo sorpresi, come se "oltre" un certo punto non si potesse andare. E invece ci vanno...

Sappiamo tutti, spesso per esperienza diretta, in quali condizioni infami - appunto - siano costretti a viaggiari i pendolari che raggiungono casa e lavoro con i treni regionali. Carrozze sporche, vetri e porte rotte, riscaldamenti a palla in estate e frigoriferi in inverno, ritardi esasperanti e "regolari", corse in dimuzione e passeggeri stipati come carne da macello mentre va al macello.

Sappiamo anche che questo è l'effetto di una scelta "imprenditoriale" delle Ferrovie dello Stato sotto la gestione di Mauro Moretti, ex sindacalista della Cgil arrivato sull'altro lato della barricata in meno di una notte (potenza dei "sani princìpi" del sindacalismo complice). Una scelta che ha privilegiato l'Alta velocità e le tratte "redditizie", mandando in malora tutto il resto in quanto "con ricavi non all'altezza delle spese". Ricordiamo, en passant, che le Ferrovie sono effettivamente proprietà dello Stato, per il buon motivo che nessun imprenditore privato si metterebbe a gestire il trasporto pubblico al di fuori - appunto - delle "tratte redditizie" (la clientela business sull'AV, principalmente tra Roma e Milano). Non a caso la Italo di Montezemolo e Della Valle si esercita quasi soltanto su tratte così.

Se questa è la condizione quotidiana dei pendolari,  il termine "di Stato" dovrebbe indicare un servizio necessario anche se strutturalmente in perdita, con la differenza - come dappertutto - a carico della fiscalità generale. Prezzi "sociali" insomma, perché altrimenti la residenza fuori dalle metropoli cesserebbe d'essere un'alternativa; peraltro molto "incentivata" nei decenni scorsi, con effetti dopanti sui prezzi del mecato immobiliare.

Bene. Cosa sta preparando invece Mauro Moretti?

Gli abbonamenti ferroviari dei pendolari devono aumentare, dovrebbero anzi almeno raddoppiare. L’amministratore delegato l'ha detto a SkyTg24 Economia. ”Si’, credo di si”’, devono aumentare ”come negli altri Paesi. Almeno come la Spagna dove costano il doppio”, ha detto Moretti, sottolineando che ”50 euro al mese vuol dire nemmeno un caffè per ogni giorno”. L’ad di Fs ha fatto persino lo spiritoso, sottolineando che sui treni pendolari, ”pur rimanendo tantissimi problemi, la qualità è migliorata in tutti i settori”.

Questo qui provoca...

Fonte

Moretti dovrebbe fare un bel viaggio insieme ai tanti pendolari italiani che, tra un disagio e l'altro avrebbero almeno la soddisfazione di poterlo gonfiare come una zampogna a piacimento!

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