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10/11/2013

Schiume al cloro: sotto accusa il rigassificatore di Rovigo

Sotto accusa rigassificatore offshore “a ciclo aperto” nel comune di Porto Viro (Rovigo), nelle immediate vicinanze del delta del Po, che dal 2008 riconduce il metano liquefatto allo stato gassoso utilizzando il sistema del recupero di calore dall’acqua di mare per sottrazione. L'interrogazione viene posta alla Commissione europea dall'europarlamentare Andrea Zanoni.


Porto Viro (Ro) - “L'Ue faccia luce sugli effetti dei rigassificatori a ciclo aperto sull’ecosistema marino per scongiurare eventuali disastri naturali e pericoli per le comunità costiere”. Lo chiede alla Commissione europea con un'interrogazione sul rigassificatore al largo della costa di Porto Levante, nel comune di Porto Viro in provincia di Rovigo, Andrea Zanoni, eurodeputato Alde e membro della commissione Envi ambiente, Sanità pubblica e Sicurezza alimentare al Parlamento europeo.

“Il problema è che l’impianto, in un’area di grande valenza naturalistica - afferma Zanoni - utilizza grandi quantitativi d’acqua di mare che poi restituisce a temperature inferiori, con una maggiore presenza di cloro-derivati e sostanzialmente sterile, ovvero priva del suo contenuto di larve, gameti e sostanze nutritive, incapace di rendere all’ambiente i servizi ecosistemici. Il rimescolamento dell’acqua a grande velocità e forte pressione, inoltre, produce ingenti schiume in mare e tali effetti sembrerebbero interferire con l’ecosistema marino, in particolare con la fauna ittica”.

“Per questo ho chiesto a Bruxelles - continua Andrea Zanoni - se esistano studi comunitari ovvero internazionali sugli effetti dei rigassificatori “a ciclo aperto” sull’ecosistema marino e se la moria di pesci, delfini e tartarughe possa essere riconducibile in qualche modo alla sua attività".

tratto da http://www.rovigooggi.it/
 
5 novembre 2013
 

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