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05/09/2016

Germania, elezioni locali. Merkel surclassata dall’estrema destra

"Angela Merkel si rovescia da sola". Così la leader dell’estrema destra tedesca, la giovane e rampante Frauke Petry, ha commentato questa mattina alla tv all-news Phoenix il boom registrato dal suo partito, Alternativa per la Germania, nelle elezioni di ieri in Meclemburgo Pomerania, un land orientale tedesco. "Merkel e l'Spd illudono i cittadini, che si tratti di finanza o di crisi dei migranti – ha aggiunto Petry insistendo su due dei temi cardine della campagna elettorale – sono sul punto di liquidare questo Paese e per questo le persone votano Afd". "Per Angela Merkel è un tonfo non solo a Berlino ma anche nel suo collegio elettorale del Meclemburgo" e "la sua catastrofica politica sull'immigrazione" ha oscurato tutti gli altri campi della politica ha aggiunto Frauke Petry secondo la quale gli altri partiti sono stati bocciati perché "per troppo tempo non hanno ascoltato gli elettori".

La leader del partito nazional-populista ha concluso la sua dichiarazione affermando che il suo partito farà "un buon lavoro di opposizione" e non "un'opposizione di tipo fondamentalista".
Il risultato del voto nell’importante regione della Germania orientale – oltretutto sede del collegio elettorale dell’attuale cancelliera – è considerato assai indicativo rispetto ai possibili risultati delle elezioni generali tedesche in programma nel 2017. Il boom di ieri del partito di estrema destra, che si presentava alle consultazioni regionali per la prima volta, segue infatti quelli già registrati in altri importanti Land tedeschi, ovunque a scapito sia del Partito Cristiano Democratico sia del partito di sinistra Die Linke.

Impegnata in Cina al vertice del G20, Angela Merkel non ha ancora commentato il risultato del voto regionale in Meclemburgo. Lo farà probabilmente oggi intorno alle 12 direttamente da Hangzhou, dopo la conclusione del vertice, quando parlerà del voto e del bilancio del G20 facendo uno strappo alla tradizione seguita finora di non trattare all'estero temi di politica interna.

Già ieri sera gli exit poll vaticinavano una sonora sconfitta dei democristiani a vantaggio dei populisti di destra di Alternative fur Deutschland. E stamattina i risultati definitivi diffusi dall'agenzia Dpa confermano che nelle elezioni regionali in Meclemburgo il partito Cdu della cancelliera Angela Merkel, col 19,0% dei voti, è stato ampiamente superato dall’estrema destra xenofoba di ‘Alternativa per la Germania’ che ha ottenuto il 20,8%. A vincere però è stato il partito socialdemocratico col 30,6% dei voti. La polarizzazione a destra del voto è avvenuta a scapito di praticamente tutti gli altri partiti. La Cdu ha perso 4 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni del 2011, quando aveva già registrato il peggior risultato di sempre in Meclemburgo, e i socialdemocratici della Spd hanno ceduto il 5%. Gli altri "risultati finali provvisori" annunciati dall'agenzia tedesca attribuiscono il 13,2% (-5,2 punti) al partito di sinistra Linke e solo il 4,8% (-3,9) ai Verdi che escono dal Landtag (parlamento regionale) di Schwerin assieme ai neonazisti della Npd, che ottengono ‘solo’ il 3,0% dimezzando i propri consensi. Dal parlamento del Meclemburgo rimangono fuori di nuovo i liberali della Fdp che pur avendo ottenuto lo 0,2% in più rispetto alle passate consultazioni si fermano comunque al 3,0%, al di sotto della soglia di sbarramento. A segnare un segnale di netta controtendenza rispetto al passato ed anche ad un aumento dell’astensionismo che sta caratterizzando le votazioni in tutta Europa negli ultimi anni l'affluenza registrata ieri, pari al 61,6%, in aumento addirittura del 10,1%.

"Siamo felici che il nostro presidente in Meclemburgo abbia ottenuto un buon risultato, tenendo conto che solo poche settimane fa i sondaggi ci davano poco sopra il 20%" ha commentato da parte sua il leader dell'Spd e vice cancelliere del governo federale Sigmar Gabriel. Riguardo al tema dominante delle elezioni in Meclemburgo, la questione dei profughi, Gabriel ha ribadito che "da oltre un anno diciamo che non basta dire ce la facciamo ma che bisogna realizzare le condizioni per l'integrazione e anche fare in modo che i tedeschi non si sentano marginalizzati". "Spero che il nostro partner di governo adesso lo capisca", ha concluso Gabriel.

Il governatore socialdemocratico uscente, Erwin Sellering, potrà nonostante tutto continuare ad amministrare il land del nordest della Germania al confine con il Mar Baltico facendo ricorso ad una grande coalizione con i democristiani sconfitti oppure ad una alleanza con Verdi e Linke. Ma l’allarme nel sistema politico tedesco cresce: anche in Germania infatti sembra che i partiti tradizionali su cui si regge il sistema di governance e di consenso attorno all’Unione Europea e alle sue politiche possa essere spazzato via o fortemente destabilizzato dall’emergere di un movimento di tipo populista, come già accaduto in molti dei paesi che hanno subito negli ultimi anni i diktat di Berlino, della Troika e delle istituzioni continentali a guida tedesca. Il problema è che si tratta di un movimento di estrema destra – in doppio petto e perbenista ma all'interno del quale operano gruppi di neonazisti e forze estremiste che si sono via via integrate nel gruppo nato da una scissione 'euroscettica' della stessa Cdu – che fonda il suo messaggio su una critica a destra dell’impianto europeo, a partire dalle politiche sull’immigrazione e sui diritti sociali.

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