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19/09/2019

Nessuno lo dice, ma finanziariamente l’Italia sta in una botte di ferro

O meglio, lo disse ad agosto il vice presidente della Bce – de Guindos – al Corriere della Sera, quando affermò che la posizione finanziaria netta estera, vale a dire differenza di merci, servizi, redditi primari e altri investimenti era pari al 3,3%.

Oggi è uscita la Bilancia dei Pagamenti di luglio, pubblicata dalla Banca d’Italia. Ebbene, nonostante il fortissimo flusso di investimenti finanziari da parte di operatori esteri – ma potrebbero essere benissimo italiani “esterovestiti” – per circa 31 miliardi di euro, di cui 19 in titoli di stato, vi è stata una riduzione della passività della posizione finanziaria netta estera di 7 miliardi.

Ora il passivo è pari a 40 miliardi il 2,7% del pil. Tenete conto che in Usa il passivo è pari al 40%, in Francia al 32% in Spagna all’82% e non è un caso che da quattro anni non riescono a fare un governo, finanziariamente dipendenti come sono dal capitale estero.

Un altro dato è il boom dei redditi primari, che arriva ad un surplus di circa 20 miliardi. Sono dividendi, capital gain e affitti di residenze di italiani all’estero, che hanno queste rendite e che presentano un surplus pari all’1,3% del pil. Il dato finale della bilancia dei pagamenti presenta un surplus pari al 2,7%.

Gli italiani stanno dunque vivendo al di sotto delle loro possibilità e risparmiano moltissimo, specie le imprese che non investono e portano i capitali all’estero.

I rendimenti sono negativi, per cui forse a partire da agosto si assisterà ad un rientro dei capitali sotto forma di acquisto dei titoli di stato nazionali.

Infine, oggi IlSole24Ore ci informa che la riduzione dello spread in agosto, se confermata, potrebbe portare nelle casse delle banche 2,4 miliardi. Sono le stesse banche che non ricorrono al mercato monetario estero proprio perché sono piene di liquidità da parte dei correntisti.

Ci vorrebbe qualcuno che mobilitasse questo enorme risparmio a fini interni, magari sotto forma di fondo per il debito e/o per l’edilizia. Sarebbero motori potenti.

Guido Salerno Aletta, anni fa, propose uno schema simile. Sarebbe il caso che qualcuno lo studiasse. Occorre convincere gli italiani a sottoscrivere titoli di stato “nostri” per non dipendere dalla speculazione internazionale.

A parte gli Usa, in Europa i rendimenti sono negativi, mentre da noi, almeno il Btp, è ancora positivo. Ci guadagnerebbero il risparmiatore e lo Stato italiano. Per far questo occorre smetterla con l'”autorazzismo”.

Finanziariamente “siamo” solidi. E il dato di oggi lo dimostra.

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