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27/09/2019

Le questioni ambientali sono un campo di battaglia

Venerdì le piazze italiane si riempiranno di giovani, lavoratrici e lavoratori per lo sciopero globale per il clima. La questione è fondamentale. I cambiamenti climatici sono una realtà che colpisce duramente intere popolazioni con disastri che impattano soprattutto tra i poveri nei paesi più deboli. Le questioni ambientali non sono secondarie. Le produzioni nocive in ogni paese causano disastri pagati da tutti a cominciare dai lavoratori che sono morti o hanno contratto gravi patologie in produzioni inquinanti, senza sicurezza alla mercé del profitto di pochi.

La questione delle risorse energetiche e il mercato delle materie prime (non solo combustibili fossili ma anche metalli per l'elettronica, biocarburanti etc... ) sono una questione fondamentale che causa attriti globali tra potenze, per cui scoppiano guerre, aggressioni internazionali, si fomentano colpi di stato. Le questioni non sono semplicemente legate a un uso consapevole di questo o di quel materiale. Non esistono scorciatoie, le cosiddette Green economy di cui tutti oggi si riempiono la bocca saranno solo dei palliativi inutili se il comando delle operazioni rimarrà al mercato e sarà regolato dalla legge dei profitti.

Per questo sarà importante avere consapevolezza della posta in gioco. I lavoratori e le lavoratrici che sciopereranno rinunceranno a una giornata di salario, gli studenti scenderanno in piazza con tutte le migliori intenzioni. Ma occorrerà non farsi ingabbiare da pubblicità ingannevoli. Quando qualcuno, come accaduto la settimana scorsa in Germania, vi spiegherà che occorre aumentare il prezzo dei carburanti occorrerà rispondere come i gilet gialli in Francia rispondendo che i costi del disastro ambientale devono essere pagati dai padroni e da chi questi disastri li ha creati. Quando, con la scusa dell'economia verde ci chiederanno sacrifici economici dovremo essere in grado di opporci. Quando i nostri padroni ci invitano a scioperare e per la prima volta non si oppongono e sono contenti, quando uno Stato come quello italiano (le cui aziende multinazionali come Eni ed Enel sono attualmente impegnate in devastazioni ambientali e civili che distruggono interi stati) emana una circolare alle scuole in cui invita a favorire lo sciopero studentesco dovremo sapere che il nemico spesso viaggia alla nostra testa. Riconoscerlo come tale è il primo modo per non farci sconfiggere.

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