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27/09/2019

Rouen - Esplode fabbrica chimica, l’incubo di una nuova Seveso


A Rouen, sulla quale incombe la nube tossica sprigionatasi dall’incendio della fabbrica chimica Lubrizol, Le Monde registra una calma piatta, strana, quasi irreale. Mentre l’impressionante incendio è “dominato ma non ancora spento”, la capitale della Normandia vive al rallentatore.

Lo stabilimento della Lubrizol, viene classificato come Seveso a “soglia elevata” Il nome della direttiva europea, aggiornata nel 2015, prende il nome dal disastro provocato dall’Icmesa, una fabbrica chimica di Seveso, in Lombardia, nel 1976.

Alla Lubrizol di Rouen lavorano circa 400 dipendenti, produce e commercializza additivi che vengono utilizzati per arricchire oli, carburanti o vernici industriali.

Nel 2013 dalla stessa fabbrica c’era stata una fuga di gas maleodorante i cui miasmi erano giunti fino alla regione di Parigi e nel sud dell’Inghilterra. La società era stata ritenuta colpevole per l’accaduto ed era stata condannata a pagare una multa di ben... 4.000 euro (sic!). Ma non è tutto. Nel 2015, poi, nello stabilimento della Lubrizol circa 2.000 litri di olio minerale si erano riversati nei canali per l’evacuazione dell’acqua piovana, una fuga dovuta a un incidente durante fasi di produzione. Ed anche adesso c’è forte preoccupazione per la minaccia di sversamento di sostanze tossiche nella Senna.

Nelle strade di Rouen giovedì non c’era quasi traffico stradale e solo una manciata di pedoni in fretta, una sciarpa o una maschera protettiva sul viso. Persino i poliziotti accusati di bloccare l’accesso alla recinzione perimetrale di 500 metri attorno al sito industriale, sollevato a metà pomeriggio, ne indossavano una.

La preoccupazione per la tossicità del denso fumo nero che è venuto fuori dal sito industriale di additivi chimici della riva sinistra di Rouen si è protratta fino a metà pomeriggio. Le istruzioni della prefettura chiedono di limitare i viaggi al minimo, di rimanere all’interno delle case, di mettere animali, foraggio e acqua al riparo.

La puzza di bruciato, nauseabonda, galleggiava in aria per tutta la mattina. Si è poi intensificata intorno alle 13, quando il vento è aumentato. A metà pomeriggio, il fumo nero si è gradualmente disperso, ma il cattivo odore è persistito in diversi ambienti.

Nel centro della città, molte aziende hanno chiuso. Nelle zone occidentali della città, di fronte al fuoco, hanno chiuso tutti. Chiuse anche scuole, musei, sale da concerto, piscine sia a Rouen che in dodici comuni a nord della metropoli.

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