Nelle elezioni israeliane si conferma il testa a testa fra Nethanyau, leader del Likud e Benny Gantz, fondatore del nuovo partito Blu-Bianco. Ma sarà il partito di destra dell’ex ministro della Difesa Avigdor Lieberman accreditato di una decina di seggi a fare l’ ago della bilancia.
Al momento il Likud di Nethanyau è intorno al 29% mentre il Blu-Bianco di Gantz al 24%. Complessivamente però le attuali opposizioni di a Nethanyau avrebbero 59 seggi contro i 53 di Likud e i suoi potenziali alleati di destra, tra cui gli oltranzisti partiti religiosi. Da qui la centralità della scelta di Lieberman e dei suoi eletti.
Il leader del partito centrista Blu-Bianco Benny Gantz si è dichiarato pronto a raccogliere l’invito al confronto per un governo di coalizione in Israele lanciato dall’ex ministro Avigdor Lieberman, fondatore e leader del partito di destra Israel Beytenu, la cui decina di seggi alla Knesset accreditati dagli exit pool appaiono determinanti per la formazione di un governo a fronte della sostanziale parità fra il Likud del premier uscente Benjamin Netanyahu e il partito del generale Gantz.
La Lista unità araba ottiene un notevole successo, con 11-13 seggi. Crollano invece i laburisti di Amir Peretz ai quali vengono attribuiti 5-6 seggi. La lista di estrema destra Otzmà Yehudit non è riuscita ad entrare alla Knesset,
È impressionante verificare come in Israele l’offerta politica sia ormai quasi completamente in mano alla destra ed a formazioni oltranziste nel rapporto con i palestinesi.
Netanyahu ha puntato tutto sul rinnovo del suo incarico come premier perché questo gli assicurerebbe l’immunità a fronte delle inchieste giudiziarie per corruzione che pendono sulla sua testa.
Alla vigilia delle elezioni in molti si erano detti preoccupati dell’escalation annessionista annunciata da Netanyahu sulla Cisgiordania, ma l’aria che tira in giro non è molto dissimile. Si attendono i risultati definitivi e le scelte che verranno fatte sulla formazione del nuovo governo che comunque non annuncia niente di buono.
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