Fim Fiom Uilm sottoscrivono assieme a Federmeccanica il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici e tentano di far passare questa firma come un grandissimo risultato, sottolineando l’ottimo accordo raggiunto sul salario ed evidenziando come punto di valore la riforma sull’inquadramento e l’aver tolto il primo livello contrattuale.
Un primo commento a caldo ci fa dire però che in questo rinnovo c’è stato un vero e proprio scambio tutto a sfavore dei lavoratori. Di fatto la triplice sindacale metalmeccanica, per portarsi a casa qualche commissione che puzza da ente bilaterale, si è bevuta tutta d’un fiato un peggioramento complessivo della normativa contrattuale a fronte di una vera e propria elemosina.
I 112 euro LORDI riparametrati sui livelli, in 54 mesi, significano che l’aumento complessivo su base triennale è di 74,66 euro, ovvero il 50% della richiesta complessiva. Meno di un misero caffè al giorno che non giustifica i peggioramenti normativi apportati.
Non è sfuggito a nessuno, infatti, il passaggio messo nero su bianco in cui si afferma che l’indicizzazione IPCA viene superata “in considerazione della rilevante innovazione organizzativa determinata dalla riforma sull’inquadramento, come indicato dal Patto per la Fabbrica”.
Il nuovo sistema sull’inquadramento, infatti, introducendo le cosiddette “soft skill” nei livelli più bassi permetterà alle aziende di avere sempre l’ultima parola sui passaggi di livello, rendendo per di più inutili le cause legali da parte dei lavoratori in situazioni di sotto-inquadramento. Un bel lavoro davvero!
Varrebbe la pena soffermarsi su tutte le altre novità che sanno di farsa, come la formazione continua e la questione di genere, elementi assunti in accezione completamente padronale.
Incommentabile ed incomprensibile inoltre, l’aver accettato in un contratto nazionale l’alternanza scuola-lavoro: anche qui, in particolare la Fiom, si è rimangiata le battaglie condotte assieme agli studenti nel 2017. Ora vedremo proprio questi ultimi utilizzati dalle aziende per la sostituzione di manodopera con lavoro gratuito ed in assenza di tutele vere e proprie.
Prepariamoci quindi nelle aziende a parlare con i lavoratori, esprimendo la nostra rabbia nelle assemblee. Questo contratto va respinto senza se e senza ma!
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