01/10/2013
Grecia: prosegue la caccia ai nazisti
Continua in Grecia la ‘caccia’ al nazista, dopo la maxioperazione di polizia di sabato, che ha portato all’arresto finora di 22 tra parlamentari, dirigenti e militanti di Alba Dorata. Ieri si è consegnato alla polizia Christos Pappas, l’ultimo dei pezzi grossi del movimento neonazista, il vice di Michaloliakos. Il numero due dell’organizzazione e parlamentare – il sesto a finire in manette - è arrivato davanti al Quartier Generale della Polizia in via Alexandra, ad Atene, a metà giornata, a bordo di un taxi. Prima che alcuni agenti potessero ammanettarlo ha urlato "non riusciranno a piegarci, lunga vita ad Alba Dorata" e poi ha teso il braccio nel saluto nazista. Quasi in contemporanea è stato arrestato anche lo squadrista che la notte tra il 17 e il 18 settembre accompagnò Giorgios Roupakias, l’autore dell’omicidio del rapper antifascista Pavlos Fyssas, nel quartiere di Keratsini. All’appello mancano ancora una decina dei militanti del partito neonazista contro i quali l’Aero Pago ha spiccato altrettanti ordini di cattura ma che sono latitanti. Secondo alcune indiscrezioni starebbero per partire anche una ventina di ordini di arresto per altrettanti agenti di polizia.
Quella stessa polizia che intanto è alla ricerca delle armi che il partito neonazista Alba Dorata potrebbe aver nascosto in appartamenti o altri rifugi; secondo la procura di Atene il movimento potrebbe essere in possesso di un vero e proprio arsenale. Nei giorni scorsi durante le perquisizioni armi da fuoco e di altro tipo sono state trovate e sequestrate ai militanti neonazisti, al loro leader Michaloliakos ed anche a due poliziotti finiti in manette. Stamattina gli agenti dell’antiterrorismo hanno perquisito l’abitazione di Pappas a Ioannina, in Epiro, e vi hanno trovato armi, manganelli, foto di Adolf Hitler, bandiere con la svastica e vari cimeli nazisti.
Dalle celle dove sono rinchiusi, i leader di Alba Dorata continuano a incitare i propri militanti a tenere duro e promettono che nulla piegherà il movimento. Qualcuno ha notato – e denunciato – che nonostante siano accusati di reati gravissimi Kasidiaris e gli altri – ma non Michaloliakos – dispongono ancora dei loro computer portatili e dei loro cellulari, con i quali continuano a dirigere il movimento con il rischio dell’inquinamento e della sparizione di numerose prove delle loro responsabilità.
L’atto d’accusa della Corte Suprema descrive Alba Dorata come un movimento strutturato e operante come un’organizzazione criminale, al di là delle responsabilità personali dei singoli accusati. Un’organizzazione dittatoriale strettamente gerarchizzata e paramilitare, guidata secondo il modello del Fuhrerprinzip – ‘l’autorità del capo’ di hitleriana memoria, assoluta e totale – e dedita ad aggressioni, estorsioni, minacce, rapine, ferimenti e omicidi fin dalla fine degli anni ’80, quando Alba Dorata non era ancora che un gruppuscolo di reduci della dittatura dei colonnelli e di naziskin. In particolare negli ultimi 4 anni, quando la sigla ha visto crescere i propri consensi sfruttando la disperazione sociale creata dai ‘memorandum’ della troika a base di tagli e licenziamenti, Michaloliakos e Pappas hanno diretto fin nei minimi particolari sia le campagne politiche che le azioni squadristiche e illegali. Dirette a finanziare il movimento attraverso l’imposizione del pizzo ai commercianti e a controllare il territorio attraverso aggressioni sistematiche contro immigrati, sindacalisti, attivisti di sinistra, omosessuali e artisti. Alcuni dei quali finiti ammazzati senza che il governo intraprendesse alcuna azione repressiva nei confronti dei neonazisti. Le loro gesta le aveva riassunte pochi giorni fa un ombudsman ellenico, riferendosi solo ai mesi intercorsi tra il gennaio del 2012 e l’aprile del 2013: 281 aggressioni, costate 4 morti e 400 feriti, a volte con la partecipazione diretta di agenti di polizia.
È possibile, si chiedono in molti, che i governi greci, di centrodestra, centrosinistra e unità nazionale, ci abbiano messo quindici anni a rendersi conto della gravità del fenomeno? Domanda retorica, dopo che da mesi anche i quotidiani ellenici più moderati e conformisti sono stati costretti a documentare le relazioni strettissime tra i neonazisti e le forze di sicurezza, gli apparati militari, il mondo dell’imprenditoria e conduttori senza scrupoli di talk show televisivi trasformati in tribune senza contraddittorio per i deliri nazisti. A lungo si è detto che non vi erano gli strumenti legali per intervenire contro un partito rappresentato in parlamento, e che in fondo la violenza dell’estrema destra era 'uguale e contraria' a quella dell’estrema sinistra, categoria alquanto vaga che a volte arriva a comprendere anche la sempre più moderata Syriza. Per anni denunce alla magistratura e alla polizia sono rimaste nei cassetti dei tribunali e delle caserme. E qualche giorno fa uno dei massimi dirigenti del partito del premier Samaras era arrivato al punto di ventilare un’alleanza del centrodestra con i neonazisti per dare al paese ‘un governo stabile’.
Poi, all’improvviso, nel giro di pochi giorni l’inchiesta della Corte Suprema, con il placet del governo, ha portato ad una decapitazione rapida e risoluta di Alba Dorata. Segno che gli strumenti politici e legislativi per intervenire c’erano eccome.
L’omicidio di Pavlos Fyssas, rispondono alcuni, ha accelerato la risposta dello stato nei confronti del movimento squadrista che in realtà era già prevista. Forse per paura che la rabbia popolare contro Alba Dorata prendesse ulteriormente corpo e si orientasse anche contro le istituzioni dello Stato e quelle economiche. Altri, dicono, perché i sondaggi davano in crescita Chrysi Avgi a scapito del partito di centrodestra Nea Dimokratia, e l’irruzione di eurodeputati nazisti al parlamento di Strasburgo sarebbe stato un duro colpo per l’immagine di Atene. Altri, più maliziosamente, insistono sul fatto che il governo ha lasciato fare i nazisti finché è servito, passando ora alla linea dura – ma quanto dura? – per appropriarsi di una parte del loro elettorato e non dover dare troppe spiegazioni sulle strette relazioni tra apparati statali e squadristi. Del resto, ora che sei deputati nazisti sono finiti in manette e non potranno almeno per un po’ partecipare ai lavori parlamentari, la debole maggioranza di governo formata dal centrodestra e dai socialisti e che conta solo su 153 seggi su 300 potrebbe diventare più pesante. Assai utile, per Samaras, alla vigilia del varo di nuovi memorandum con la troika che insiste per imporre al paese altri tagli, altre privatizzazioni, altri sacrifici. La Costituzione ellenica prevede già che, in circostanze eccezionali, il Parlamento continui a funzionare anche se con un numero minore di parlamentari rispetto ai 300 normali.
Il sospetto cambiamento di posizione del governo greco nei confronti dei neonazisti e il fatto che le misure contro Alba Dorata possano essere tardive e strumentali, non fa di Michaloliakos e camerati delle vittime. Anzi, chiarisce ancora una volta il ruolo dell’estrema destra nei momenti di crisi politica ed economica: quello di sciocchi e violenti strumenti nelle mani del potere per sviare la rabbia sociale e orientarla verso le sinistre e gli immigrati, garantendo così l’impunità dei veri responsabili. Ci sembra assai sensato ciò che ha detto ad una giornalista de El Pais l’anziana Katerina Maniotis, figlia e nipote di alcune delle vittime dell’occupazione nazista di Salonicco: “C’è una responsabilità politica dietro i neonazisti, sono un’escrescenza del sistema che dobbiamo estirpare; se no il cancro produrrà delle metastasi. Non possono trattare Alba Dorata solo come se fosse una banda criminale. Qualcuno si è chiesto perché il grosso dei suoi militanti ha tra i 18 e i 35 anni? La società sta inoculando veleno tra le giovani generazioni, tra quegli studenti che trovano i ‘Centauri’ (i giovani di Alba Dorata) nelle scuole a spingerli a partecipare ai pestaggi degli immigrati come se fosse un innocente sport”.
Domani i 22 arrestati compariranno davanti ai giudici nell’Accademia Militare ateniese di Evripidion per essere interrogati. Già nei prossimi giorni capiremo se il governo contro Alba Dorata fa sul serio oppure se gli arresti di questi giorni evaporeranno presto in una nuvola di fumo…
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