Era tutto studiato per mettere in difficoltà Luigi De Magistris il finale di puntata di Piazza Pulita di ieri sera. Hanno creato a tavolino uno sputtanapoli gigantesco, dal momento che da Napoli si è arrivati al Parco Verde di Caivano con esibizione di povera gente che si buca ad uso di telecamera. Si è tentanto di far passare, insomma, un messaggio molto grave: che la criminalità a Napoli cresce e dilaga, che interi quartieri sono fuori controllo, per la scarsa collaborazione della città con il governo Renzi. Mica si può dire che il presidente regionale del Pd è indagato per presunte collusioni con la Camorra? Mica si può dire che lo Stato, unico responsabile, in alcune aree come Caivano (che Napoli non è) è del tutto assente? Più comodo far campagna contro De Magistris, no? E così è stato.
Corrado Formigli e la sua “spalla” David Parenzo confondono piani e situazioni e non si capisce, o forse si capisce fin troppo bene, a che scopo. Ovviamente ieri a Piazza Pulita non si poteva che iniziare dall’unico tema utilizzato da tutti in campagna elettorale contro il sindaco Luigi De Magistris, per giunta ospitato a fine serata: il colorito comizio del Palapartenope, (“Non sono in vendita, non mi avrete mai, Renzi vai a casa, devi avere paura…” ormai lo conosciamo a memoria, anzi scusate: “devi cagarti sotto”, era questa la frase, come Formigli ha tenuto a sottolineare più e più volte, rimandando la clip: il giornalismo di approfondimento!). Argomento blandissimo al centro dell’attenzione della stampa nazionale che preferisce non prendere di mira il ben più scomodo tema dei vertici di casa Pd indagati in Campania per collusioni con la camorra. E’ la cacca il tema, non c’è che dire.
De Magistris ha provato a ribattere che quello che accade a Napoli, il livello di partecipazione popolare dal basso ad esempio, fa paura e che il riferimento era a quello, come ben sa chi lo conosce e segue quotidianamente. Ma no, niente, vai con la clip di Gomorra, che ovviamente ci sta sempre bene. “Gomorra è una parte della città, ma è la letteratura unilaterale, che non racconta altre cose della città: spazi liberati e recuperati, un popolo in cammino, tante cose positive. La camorra di strada è una parte di Napoli…” prova a dire De Magistris.
Formigli ovviamente difende Saviano. “Chi prova a raccontare la camorra va sempre difeso”. Ma De Magistris ricorda di aver sempre sostenuto che la politica non deve ostacolare l’arte (e bene fa a ricordare che Saviano è uno scrittore e non un giornalista d’inchiesta). Allora, smontato questo tema, Formigli riprova con quello delle periferie. Ed è vano il tentativo del sindaco di replicare anche qui. Mentre parla già Formigli butta in mezzo il tema della raccolta differenziata e degli obiettivi mancati, senza parlare ovviamente di emergenza rifiuti ampiamente superata. Ci prova, ancora, il sindaco, ricordando anche l’aumento del turismo e delle difficoltà economiche del Comune cinque anni fa.
Ma niente, Parenzo a quel punto interviene per dire che no, che interi quartieri sono fuori controllo della Repubblica. E cita Rione De Gasperi. De Magistris replica che proprio là qualche giorno fa sono stati assegnati alloggi nei lotti, sotto il controllo delle forze di polizia. Ricorda l’assegnazione degli alloggi popolari a Scampia, per ridare la dignità alla gente delle Vele.
“Una narrazione elettorale di De Magistris – è ancora Formigli – ma Saviano ha detto: il sindaco aveva una missione e l’ha fallita” insiste. “Lei che replica?”. Mica importa che Saviano a Napoli non ci vive nè ci torna da secoli raccontandola dietro al computer? “Spero di portarlo a Napoli nei prossimi 5 anni così si rende conto da solo” è infatti la risposta del sindaco.
E allora eccolo là il solito servizio droga-degrado sul Parco Verde, “spaventoso, deve smuovere nostre coscienze, non vorrei addossare responsabilità al sindaco ma vorremmo che dica la sua” insiste Formigli.
E qua il tentativo di manipolazione raggiunge vette irragiungibili. Ma qualcuno della sua redazione avrà fatto notare al “capo” che Caivano NON E’ NAPOLI? “Non è una serie televisiva, è una realtà. Vorrei chiedere a De Magistris se non sente il fallimento di intere zone fuori dallo stato?”.
“Anzitutto è doveroso fare precisazione che Caivano non è Napoli. Lei sta parlando con il sindaco di Napoli. A Scampia i cittadini hanno fatto lavoro enorme. Spero per il sindaco di Caivano che accada qualcosa di simile”, dice De Magistris alla fine, vedendosi costretto a ricordare che le competenze della sicurezza non sono poi dei sindaci. E che certo non dipende dal rapporto con il governo.
“Io non sono isolato col governo: noi interloquiamo in materia di Metropolitane, Ristrutturazione Vele, Fondi Europei. C’è una rottura sulla questione morale e su Bagnoli dove il governo ha messo le mani sulla città e creato commistione tra pubblico e privato e io queste cose le devo dire”.
Senza contare che Formigli con guide discutibili e forse “gettonate” ha fatto il solito servizio ad hoc con le solite telecamere nascoste per entrare nel quartiere caivanese, solo per tentare di attribuirne i problemi a de Magistris, che sindaco di Caivano non è. Applausoni.
Ma questo accanimento forse è spiegato alla fine, quando esce il sondaggio che da’ De Magistris primo con oltre il 32 per cento dei voti (e Lettieri ben distante di circa 5 punti percentuali).
5 anni con le mani pulite, ricorda alla fine Luigi De Magistris. Roba che non può vantare praticamente quasi nessuno in Italia. Tant’è che si chiude il programma liquidandolo al volo: la tv italiana, specchio di un Paese indecente. Napoli libera continua la sua corsa, anche contro l’Italia delle narrazioni tossiche.
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