Il ministro dell’Ambiente israeliano Avi Gabai, che non è certo un progressista – appartiene infatti al partito di centro destra Kulanu – si è dimesso alcune ore fa dal governo per protestare contro l’ingresso nella maggioranza di Avigdor Lieberman a seguito dell’accordo con il premier Benyamin Netanyahu. La nomina di Lieberman a ministro della Difesa – ha detto Gabai, citato dai media – è “un passo che non posso accettare”. “Vedo le recenti mosse politiche e il cambio al ministero della Difesa – ha aggiunto – come atti gravi che ignorano quanto sia importante la sicurezza nazionale e che aumenteranno le differenze sociali”.
La scelta di Benyamin Netanyahu di nominare Avigdor Lieberman, ex ministro degli esteri e leader del partito razzista Yisrael Beitenu, come nuovo ministro della difesa al posto di Moshe Yaalon (esponente del Likud, destra), ha portato l’asse dell’esecutivo di Tel Aviv, già dominato dagli integralisti religiosi, ancora più a destra con l’arrivo in maggioranza di altri sei parlamentari alla Knesset ed ha provocato molte polemiche anche in patria. Che il governo abbia assunto un carattere ancora più oltranzista lo ha riconosciuto, esultando, anche il partito dei coloni “Casa ebraica”, guidato dal ministro dell’istruzione Naftali Bennett, secondo il quale quello di cui è parte “sarà il governo più a destra nella storia di Israele”.
Lieberman, già famoso per i suoi obiettivi oltranzisti – pena di morte per i combattenti palestinesi, deportazione delle popolazioni palestinesi che si oppongono all’occupazione – negli ultimi tempi ha ulteriormente indurito i suoi propositi, in particolare accusando frontalmente sia gli Stati Uniti sia l’Unione Europea di parteggiare per i palestinesi. La colpa di Yaalon è stata quella di essersi opposto a Netanyahu difendendo i comandanti militari che criticano il governo.
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