Dopo la tragedia, la farsa. E fu così che la marcia su Roma si
tramutò in una “marcetta”, ancora più breve e ancora più nascosta
dell’ultima volta in cui Ca$apound provò a sfilare per Roma. Comunque
intollerabile, ovviamente, perchè noi i fascisti li vorremmo immobili,
al massimo dondolanti a guardare il mondo al contrario. Anzi non li
vorremmo proprio, ma per ottenere questo bisognerebbe prima cambiare un
sistema sociale che li caca di continuo. E
però, se anche questa volta i “piagnoni del terzo millennio” non sono
riusciti a sfilare lungo il percorso originariamente richiesto, lo si
deve alla mobilitazione di queste settimane. Una mobilitazione
antifascista tutt’altro che rituale, determinata, eterogenea (sia nelle
forme che nella composizione) e che ha spinto la Questura ad optare per
il minicorteo, anzi, per lo “Shorteo”, l’ultima imvenzione politica di
Ca$apound.
Questo mentre la Roma antifascista si prendeva prima la
piazza in cui volevano passare, e poi Piazza Vittorio, facendo di fatto
quello che avrebbero voluto fare loro. Il bilancio politico di queste
settimane è dunque positivo, senza inutili trionfalismi, ma positivo.
Del resto se vuoi vincere la Champions devi prima attrezzare una squadra
da Champions, altrimenti ti giochi l’Europa League e fai tutto per
arrivare fino in fondo.
Passiamo ora all’altra farsa, quella dei numeri
sparati dai fasciofuturisti. Con sprezzo del ridicolo il “Cazzaro Nero”
ha dichiarato che a marcettare per le due strade di Roma (2 di numero),
fra uova volate dai balconi e bandiere del Che, sarebbero stati in
10.000. Addirittura. Ma la matematica, come tutti sanno, almeno quelli
che hanno finito le elementari, non è un’opinione. Come ricordava una
vecchia canzone di Fausto Amodei i fascisti hanno un modo tutto loro di
marciare (le ginocchia non piegate, vanno al passo tutti quanti, chi sta dietro da pedate nel sedere a chi sta avanti…)
il che rende abbastanza semplice la quantificazione: 10.000 persone
disposte in file da 8 (vedi video e foto) comporrebbero 1250 file che,
messe ad una distanza di 1,5 metri l’una dall’altra (ci teniamo
strettissimi) coprirebbero una distanza di 1850 metri, 200 metri in più
del loro “shorteo”.
Capite anche voi che si tratta di una cazzata
colossale perchè in sostanza mentre chi “le piglia senza darle” entrava a
Colle Oppio, che “le da senza pigliarle” sarebbe dovuto stare ancora a
Piazza Vittorio. Per avere una cifra più plausibile bisogna dunque
togliere uno 0. Dunque parliamo di un migliaio di fascisti. Tanti?
Pochi? Sicuramente troppi, ma non tanti o tantissimi considerando che si
trattava di un appuntamento nazionale lanciato a Novembre e che ha
raccolto numeri che noi consideriamo miseri anche per cortei cittadini.
Infine, alcune notazioni etologiche sulla capacità trasformistiche
dimostrate anche ieri da questi signori: abitualmente fagiani i
fascisti infatti si trasformano in leoni quando sono in tanti contro
uno, salvo poi tramutarsi in lepri (non sempre così veloci) quando si
perdono e sbagliano corteo.
Promemoria: per le prossime occasioni aggiungere alle magliette la mappa di Roma.
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