“[...] Dobbiamo puntare ai borghesi buoni. Marchionne parla della
risposta ai problemi dell’impresa, non scaricando sui lavoratori e sul
sindacato, ma assumendola su di sé [...]”. (Fausto Bertinotti)
“[...] Alcuni intellettuali e politici hanno etichettato Marchionne
come ‘cattivo manager’, che investe poco e punta solo ad abbattere il
costo del lavoro. C’è del vero in queste accuse, ma bisogna rendersi
conto che esse sono superficiali. In un certo senso potremmo
considerarle simmetriche all’affrettato elogio del ‘capitalista buono’
che gli veniva rivolto non moltissimo tempo fa. La verità è che
Marchionne non è né buono né cattivo: egli è solo una equazione, è una
mera funzione del meccanismo di riproduzione del capitale. Finché a un
manager viene concesso, questi minaccerà sempre di effettuare
investimenti lì dove le opportunità di sfruttamento del lavoro e i
relativi profitti sono maggiori [...]”. (Emiliano Brancaccio)
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