Alla conferenza stampa per la presentazione del progetto di nuovo ponte con Renzo Piano, Bucci e Toti c'era anche l'amministratore delegato Castellucci di Autostrade per l'Italia.
Quest'ultimo ha toccato il modellino di nuovo ponte, che si è rotto. A quel punto sono scoppiati tutti a ridere, si sono scambiati varie pacche sulle spalle e tutti a casa.
Sembra la scena di un film grottesco ma è accaduto davvero. Che ci faceva Castellucci (tra l'altro fresco indagato per il crollo del 14 agosto) a quella conferenza stampa? Evidentemente è interessato a ricostruire il ponte.
Prendiamo atto che per i signori Bucci e Toti (su Renzo Piano stendiamo un velo pietoso) i dirigenti di Autostrade per l'Italia sono e rimangono gli unici partner ammessi a questa farsa. D'altronde, assieme al PD, sono anni che fanno comunella insieme per assegnargli i lavori della gronda.
Il video in cui ridacchiano dopo il crollo del modellino andrebbe fatto visionare ai parenti delle vittime, ai genovesi che perderanno il lavoro dopo il crollo di Ponte Morandi, agli sfollati, ai cittadini sommersi dal traffico di questi giorni.
Evidentemente, nonostante le dichiarazioni di facciata fatte nell'immediato, a lorsignori la nazionalizzazione di autostrade non interessa affatto. Sono lì a governare per nome di interessi diversi: quelli dei padroni e dei concessionari ben rappresentati da Castellucci.
Amministratori così ne abbiamo visti tanti. Un diverso piano di mobilità pubblica per la città è necessario ma da questi personaggi non c'è da aspettarsi nulla.
Noi ribadiamo che è necessario e indispensabile nazionalizzare la gestione della rete autostradale togliendola a questi speculatori, lo stop alle grandi opere che non risolveranno nulla se non portare profitti per i soliti noti, studiare un nuovo piano di mobilità pubblica condiviso da chi a Genova abita e lavora.
Di questo e altro discuteremo in un convegno nazionale che terremo a Genova alla fine di settembre. In cui non ci sarà nessun Castellucci, nessuna archistar, nessun politico inguardabile ma tutti quei cittadini e comitati che in questi anni hanno lottato per il bene pubblico, per la tutela del territorio e per un nuovo modello di sviluppo.
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