Anche noi studenti della Campagna BastAlternanza scenderemo in piazza sabato 20 ottobre per partecipare alla grande mobilitazione nazionale conto il governo giallo-verde e per le Nazionalizzazioni dei settori strategici dell’economia di questo paese.
Sappiamo benissimo cosa si nasconde dietro ai processi di privatizzazioni sfrenate che i governi sia di centrodestra sia di centrosinistra da anni portano avanti. Lo viviamo tutti i giorni sulla nostra pelle.
Le nostre scuole sono state piegate agli interessi delle aziende private, e con loro anche noi ci vediamo costretti in questo processo a regalare la nostra mano d’opera gratuitamente e senza diritti.
L’alternanza scuola-lavoro ha segnato infatti la netta subordinazione della scuola agli interessi delle imprese, che nel concreto creano profitti grazie a questo modello politico.
Ma come ribadiamo da sempre l’alternanza è solo l’ultimo tassello di un grande processo. Basti pensare ai finanziamenti per il pubblico che vengono tagliati da anni e in questo modo i nostri edifici continuano a cadere a pezzi mentre gli istituti privati sono sempre più favoreggiati o a provvedimenti come lo School Bonus.
Come se non bastasse da quest’anno dobbiamo fare i conti anche con la normalizzazione della presenza delle guardie nelle nostre scuole, avvenuta attraverso “scuole sicure” del ministro fascista Salvini, che, seguendo le orme di Minniti e del PD, mira a eliminare ogni spiraglio di conflittualità sociale, anche nei nostri istituti.
La retorica della sicurezza incentrata solo ed esclusivamente sulla sorveglianza e la repressione ci trova del tutto contrari. La scuola neoliberista di oggi è quella che ci vuole precari, flessibili, ma anche sorvegliati e servi.
Il modello politico neoliberista non produce altro che disuguaglianza e impoverimento. La nostra è una volontà di rottura, l’alternativa è, e può essere soltanto rivendicare una scuola pubblica dalla quale i privati non possono trarre profitto. Una scuola pubblica che rimetta al centro dei suoi interessi la formazione degli studenti e non il profitto di pochi, come da anni a questa parte.
Come studenti scenderemo in piazza per lottare contro le privatizzazioni, nella consapevolezza che queste sono ormai estese a tutti i settori strategici del nostro paese: dalle autostrade ad industrie fondamentali come L’ILVA è oggi più che mai urgente riprendere la battaglia per le nazionalizzazioni e il controllo popolare su tutto ciò che ci hanno tolto. Siamo pronti a non fare un passo indietro, insieme ai lavoratori sfruttati e precari che come noi vivono le conseguenze di queste politiche saremo convintamente in piazza a dire che va smantellato questo modello e costruita un’alternativa, conflittuale e di classe.
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