Mentre tutti si stracciano le vesti per le accuse di Di Maio a Draghi: “Avvelena i pozzi” generando panico nessuno si interroga sulle gravissime parole del Professore Draghi espresse ieri a Francoforte. Secondo il Presidente della BCE, osannato da tutte le testate di giornale e da tutte le tv, vivremmo in un regime di “dominanza monetaria”.
A me risulterebbe altro: la Banca Centrale Europea (così come all’epoca la Banca d’Italia) agisce in indipendenza e autonomia. Ma un “regime di monetary dominance” è un’altra cosa: è la subordinazione delle politiche fiscali poste in essere dalle Istituzioni democraticamente elette alle autorità monetarie e dunque ai tecnocrati delle banche centrali. Inutile sottolineare che per qualunque scelta politica del governo democraticamente eletto sono necessarie le risorse poste a disposizione dalla leva fiscale per diventare realtà pratica e concreta. Dire dunque che siamo in un regime di monetary dominance significa dire chiaro e tondo che viviamo sotto la dittatura dei banchieri centrali. Dittatura ormai peraltro pubblicamente e platealmente rivendicata.
Inutile sottolineare che siamo di fronte ad una rivendicazione di qualcosa che già è stato platealmente e pubblicamente rivendicato dalla BCE nel 2011: le lettere con filma in calce del Presidente Trichet per quanto riguarda la Spagna e a doppia firma del Presidente Trichet e di quello entrante Draghi per quanto riguarda l’Italia. Missive dove si elencavano i provvedimenti che i Governi dovevano porre in essere se volevano evitare la crisi fiscale grazie all’intervento della BCE. Per inciso, intervento peraltro che sarebbe stato dovuto e non condizionato visto che stanno lì a fare quello: evitare le crisi di liquidità dei sistemi bancari dei paesi aderenti all’eurosistema.
Ma il punto non è nemmeno quello: il punto è che in Italia (in Spagna non mi pronuncio non avendo la più pallida idea) la Costituzione non da alcun predominio (alcuna monetary dominance) alla banca centrale sulle istituzioni democraticamente elette. Anzi, per il vero, le mie umili resipiscenze della Costituzione Italiana mi suggeriscono che la Banca Centrale non è nemmeno nominata.
Qui invece siamo alla plateale rivendicazione della Sovversione dell’Ordine Democratico e Costituzionale. Non mi risulta nemmeno che i trattati europei ai quali l’Italia ha aderito diano una “monetary dominance” alla BCE.
Insomma siamo di fronte ad una cosa che se fossero stati vivi Togliatti, Pertini, Saragat e Lussu a Draghi sarebbe costata la vita: del resto di dittatore ne avevano appeso già uno per i piedi dunque appendere il secondo non gli avrebbe fatto né caldo né freddo. Ma non mi viene neanche difficile ipotizzare che questo principio della “monetary dominance” avrebbe spinto anche Aldo Moro – persona notoriamente pacifica – a prendere il mitra in mano.
Mario Draghi è un pericolo reale e concreto per la democrazia e va fermato (democraticamente). Chi non lo capisce è complice.
PS: Attendere una parola sul principio di monetary dominance da parte di chi dovrebbe essere il Garante della Costituzione sarebbe troppo, del resto l’Uomo del Quirinale da Garante della Costituzione si è già pubblicamente degradato a Garante dello Spread e dunque a Portavoce del Dittatore della Banca Centrale di Francoforte.
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