L’Esercito nazionale libico (Lna), di Khalifa Haftar ha annunciato nuovamente di aver preso il controllo del più importante giacimento petrolifero libico, quello di Sharara nel sud-ovest del paese
In una nota diffusa su twitter, il portavoce dell’Lna Ahmed Al-Mismari scrive che la conquista è avvenuta “Pacificamente e senza incontrare resistenza, l’Lna ha il pieno controllo del campo petrolifero di Sharara e di tutti i suoi impianti e ora sta mettendo in sicurezza il posto in pieno coordinamento con l’amministrazione del giacimento”.
Un analogo annuncio era stato fatto anche mercoledì scorso, ma era stato contraddetto da fonti locali citate da vari media. L’Ansa riferisce che secondo il Libya Herald, manca una prova irrefutabile che il giacimento sia sotto il controllo di Haftar, sebbene circolino diverse foto di miliziani dell’Lna sul posto.
Il giacimento Sharara 300 mila b/g, più o meno un terzo della produzione attuale libica, era fermo da due mesi ed era stato occupato da milizie locali. Il “presidente riconosciuto dalla comunità internazionale” Serraj, che ormai ha un potere eguale a quello di sindaco di mezza Tripoli, aveva fatto accordo con le tribù per riaprirlo ma adesso è arrivato Haftar a mettere una pesante ipoteca.
Il giacimento di Sharara è gestito dalla libica Noc, dalla spagnola Repsol, dalla francese Total ed altri partner.
La presa del giacimento è l’ultimo atto di una campagna per la conquista del sud della Libia che Haftar ha lanciato alla metà del mese scorso.
Nei giorni scorsi l’Esercito nazionale libico di Khalifa Haftar, aveva rivendicato di avere lanciato un raid aereo “di avvertimento” ad un aeroporto nei pressi di un campo petrolifero del Sud della Libia. Nel mirino del raid, una pista dove un aereo civile da 90 posti stava per partire alla volta di Tripoli. La pista viene utilizzata di solito dal personale che lavora nel campo petrolifero al-Feel, che si trova a 750 Km a Sud-Ovest della capitale libica. Le milizie di Haftar avevano avvertito che “qualsiasi atterraggio o decollo dagli aeroporti della regione Sud sono vietati senza la sua autorizzazione”.
Secondo media vicini all'Esercito nazionale libico, l’aereo in questione è un Bombardier CRJ 900 della compagnia Libyan Airlines e non ci sono stati danni.
A Tripoli, il Governo di accordo nazionale (GNA) aveva definito l’azione militare “un atto terroristico” e “crimine contro l’umanità”, sostenendo che l’aereo preso di mira trasportava dei feriti, senza fornire ulteriori dettagli. L’esecutivo guidato da Fayez al Serraj ha reso noto in un comunicato che intende informare il Consiglio di Sicurezza dell’Onu della “grave violazione” del diritto internazionale.
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