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19/05/2019

Gaza respira con l'arrivo degli aiuti dal Qatar

L’emiro del Qatar ha mantenuto le promesse fatte dopo l’ultima escalation a Gaza tra Israele e le formazioni armate palestinesi. Oltre all’aiuto, 15 milioni al mese per sei mesi, che ha già elargito dalla fine dello scorso anno per Gaza, ora sono arrivate le prime tranche dei 480 milioni di dollari – 300 per l’Autorità Nazionale a Ramallah e 180 per aiuti umanitari a Gaza – messe a disposizione per coprire in parte i deficit dei due governi palestinesi e permettere il pagamento degli stipendi degli impiegati pubblici e i sussidi alle famiglie più povere. Un aiuto che giunge ancora più gradito in questo periodo in cui i musulmani osservano il Ramadan, un mese che prevede dopo il digiuno dall’alba al tramonto riunioni di famiglia, la preparazione di piatti tradizionali per il pasto serale e l’acquisto di regali per i bambini.

Da alcuni giorni lunghe code si formano già all’alba davanti agli sportelli bancari dove vengono distribuiti 11 milioni dollari giunti da Doha destinati a 108mila famiglie che vivono in condizioni di estrema indigenza. Ogni famiglia riceve 100 dollari con cui affrontare le necessità più urgenti. La distribuzione avviene secondo un elenco alfabetico di nomi pubblicato su internet.

L’ingresso dei fondi del Qatar avviene comunque con l’autorizzazione di Israele che continua il blocco di Gaza controllata da Hamas. Il movimento islamico, attraverso il leader Ismail Haniyeh, ha affermato nei giorni scorsi che la sua forza militare ha imposto “nuovi equilibri” a vantaggio dei palestinesi. La realtà sul terreno dice che per Gaza dopo guerre, scontri e combattimenti pagati a cari prezzo dalla popolazione civile, non è cambiato nulla. Israele continua ad imporre le sue rigide restrizioni a questo piccolo territorio palestinese.

Il 13 maggio l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, ha lanciato un appello per donazioni internazionali pari a 60 milioni di dollari entro la fine del mese, altrimenti a partire da giugno non potrà fornire assistenza alimentare a più di un milione di palestinesi di Gaza. Sono 620.000 i poveri estremi a Gaza che non possono coprire le loro necessità alimentari basilari e devono sopravvivere con 1,6 dollari al giorno, e quasi 390.000 poveri assoluti che sopravvivono con 3,5 dollari al giorno.

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