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17/05/2019

Le parole sbagliate di Erri De Luca

Ho incontrato e abbracciato Erri De Luca in Valle Susa, in una bella assemblea a sostegno della lotta contro il TAV, lotta che abbiamo sostenuto anche con impegno personale, compreso quello di rivendicare il taglio delle reti di recinzione. Quel giorno poi siamo andati alla ”Credenza” di Bussoleno, che è da sempre punto d’incontro del movimento, e vi abbiamo cenato con Nicoletta Dosio e altre e altri militanti NOTAV, molti anziani di lotta e di età.

Ora sento al salone del libro di Torino che Erri De Luca vorrebbe togliere il voto a Nicoletta, a me, a chi ha un po’ di anni, per lasciarlo solo ai giovani che hanno più futuro davanti. Perché questi giovani sarebbero innamorati dell’Europa a differenza degli anziani, più attaccati ai vecchi confini.

Non mi offendo, ci vuole altro, solo provo sincero dispiacere per un intellettuale che, se su una lotta come quella della Valle ha saputo andare coraggiosamente contro la corrente di pensiero dominante, e ora invece afferma tesi che riceverebbero l’applauso delle madamin.

Dunque, secondo De Luca, da un lato ci sarebbe la gioventù che felice e libera esplora l’Europa senza dover subire la gabbia dei confini, dall’altro la massa rancorosa degli anziani che, invidiosa e nazionalista, quei confini tra stato e stato vorrebbe restaurare. A costoro bisognerebbe togliere il diritto di voto.

Immagino che con queste parole paradossali lo scrittore abbia voluto schierarsi contro il cosiddetto “fronte sovranista”, cioè contro quelle forze reazionarie e fasciste delle quali fa parte anche Salvini.

Ma ha completamente mancato il bersaglio. Perché Vox, Afd, Orban, Salvini stesso non vogliono affatto ristabilire le frontiere tra i loro paesi, ma vogliono costruire un muro attorno a tutto il confine europeo. Essi non vogliono impedire ai giovani europei, che se lo possano permettere, di viaggiare e fare esperienze nella Unione Europea. Essi vogliono che qui non arrivino più gli altri giovani, soprattutto se hanno la pelle di un altro colore. I fascisti spagnoli di Vox sono ultrà europeisti, solo che vogliono un’Europa dove girino liberamente soltanto i bianchi cristiani.

In secondo luogo, Erri De Luca fa confusione tra i giovani, perché mette assieme condizioni molto diverse tra loro. Da un lato ci sono coloro che fanno esperienze come l’Erasmus, che studiano, che trovano lavoro in Europa per scelta e anche per reddito. Dall’altro le centinaia di migliaia di giovani che semplicemente emigrano perché nel loro paese non trovano un lavoro dignitoso, minimamente corrispondente alle loro capacità e preparazione, anzi non trovano proprio nessun lavoro.

Questa non è una libera scelta, molti di questi giovani resterebbero nel loro paese se questo gli offrisse di che vivere dignitosamente, invece intere regioni italiane ed europee si stanno spopolando per sottosviluppo, lì davvero restano solo gli anziani. Ma non è un merito questo, bensì una vergogna dell’Italia e dell’Europa.

Accanto alla generazione Erasmus cresce sempre più numerosa la generazione Flixbus, che usa i pullman low cost per andare e tornare da lavori sempre più sfruttati e sempre più lontani da casa.

Tra i giovani stanno dilagando le differenze di classe. Differenze di classe che sono alla base di un voto come quello sulla Brexit, dove i giovani proletari delle periferie e delle scuole professionali hanno votato per la rottura e gli anziani professionisti del centro per restare nella UE.

È la questione sociale che decide, non quella “generazionale”. Produrre fratture apparenti, tra giovani e anziani, tra disoccupati e occupati, tra lavoratori e pensionati, tra nativi e migranti è il modo fondamentale che ha oggi il potere per negare la questione sociale e per consolidare le più brutali distinzioni di classe, in Italia ed in Europa.

Ma anche se credo centrale la questione sociale, non per questo negherei il diritto di voto ai ricchi. Vorrei togliere loro un bel po’ di potere, ma non il diritto di voto comune a tutti i cittadini. Questo va solo esteso, ai migranti come ai giovani sedicenni.

Quando, anche solo per gusto del paradosso, come fa Erri De Luca, si comincia a parlare di escludere qualcuno dal voto, si entra in un campo minato, nel quale neppure per scherzo si dovrebbe metter piede, come ci insegna proprio la storia dell’Europa.

No, non si combatte il messaggio reazionario e discriminatorio di Salvini facendo snobismo elitario verso gli anziani, verso chi vive nelle periferie, verso chi non ha potuto studiare. Così non si contrasta Salvini, ma si lavora per lui.

Quelle di Erri De Luca sono semplicemente parole sbagliate e dannose e spero proprio che lo riconosca.

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