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30/05/2019

Le violenze poliziesche del regime Salvini

La repressione contro gli antifascisti a Genova parte da lontano, almeno a partire dalla conversione liberista del Pd e delle sue precedenti sigle, Pds e Ds.

Le ultime violenze le abbiamo avute ieri a Genova, ma è da mesi e mesi che si ripetono e vanno di pari passo con quelle delle bande nazifasciste, dei razzisti, tutte mischiate con quelle sessiste.

Ce lo aspettavamo, visto che Salvini prima e dopo le elezioni ha promesso agli sbirri fascisti che avrebbero potuto contare sulla sua copertura, cioè avere le “mani libere”, aveva invocato il porto d’armi e il diritto di sparare contro chiunque sia percepito come una minaccia, aveva fatto eleggere deputato uno dei capi fascisti del sindacato di polizia (il SAP) che ha sostenuto la sua campagna elettorale, aveva promosso a capo di gabinetto il dott. Piantedosi, difensore a spada tratta di De Gennaro e dei suoi, compresi ovviamente i condannati per la Diaz, sino a far passare Gabrielli per un garantista in quarantena!

Da allora la componente fascistizzante delle polizie si è sentita autorizzata a passare all’attacco: a Torino contro NO TAV e centri sociali, a Bologna contro i condannati a priori come sovversivi dei centri sociali e ancora in altre città anche contro semplici abitanti che protestano per i disastri sanitari-ambientali, per esempio contro la TAP o il MUOS o altre grandi opere inutili, dannose e iper dispendiose.

Ma bisogna dire la verità: sono stati i signori Renzi e Minniti e anche Gentiloni e Fiano a spianare la strada allo sbirro improvvisato Salvini, e prima i signori Violante, D’Alema & C. Non dimentichiamolo: la strada che ha portato all’attuale deriva è cominciata con la conversione liberista del PdS e poi dei DS e infine del PD e ciò anche nelle fila della magistratura, al punto che buona parte di quella di Torino è all’avanguardia nella persecuzione reazionaria dei NOTAV e dei centri sociali come della povera insegnante Lavinia Flavia Cassaro, condannata secondo logiche da inquisizione come scrive Giovannelli (su effimera.org).

E ricordiamoci di Aldrovandi, Cucchi, Uva e tanti altri ancora uccisi, anche a seguito di torture. E ancora non abbiamo visto quello che Salvini e i suoi vorrebbero arrivare a fare imitando la polizia francese diventata la più violenta d’Europa: uccide poco, ma lentamente; ha ferito gravemente centinaia e centinaia di gilet gialli provocando.

Nonostante tutto, in Italia non tutti i poliziotti sono della stessa risma di quelli che tifano Salvini e Casapound. E non è escluso che il grande sogno di far diventare l’Italia un regime che ricordi quello del ventennio fascista sarà seppellito prima ancora che se ne materializzi l’implementazione.

Due giorni fa a Genova c’erano in piazza almeno cinquemila persone, sebbene fosse una manifestazione indetta in poche ore. Questo dimostra che c’è una forte sensibilità antifascista, antirazzista e antisessista che si traduce in un potenziale di mobilitazione che non potrà che aumentare se continueranno le provocazioni salviniane e dei suoi sgherri.

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