02/05/2019
Torino - La Tav rimane dirimente, in piazza e nelle urne
In Piemonte tra meno di un mese si terranno le elezioni regionali, appuntamento per il quale i candidati più accreditati – il presidente uscente Chiamparino, appoggiato da un arco di forze che include “Liberi Uguali e Verdi” (Sinistra Italiana e Articolo 1-Mdp), e il candidato di Forza Italia e Lega Alberto Cirio – si presentano entrambi compatti nella difesa del Treno ad Alta Velocità come opera indispensabile, da realizzare ad ogni costo, oltre che nella posizione di rigorosa difesa dell’Unione Europea e dei suoi trattati e vincoli di bilancio.
La tradizionale polarizzazione netta del corteo (davanti la parte istituzionale con Partito Democratico e sindacati confederali, dietro lo “spezzone sociale” in aperto conflitto con la testa del corteo), ha trovato così nella questione del Tav un nuovo elemento dirimente, nonostante i maldestri tentativi del sindaco 5 Stelle Appendino di evitare la spaccatura politica, invitando a lasciare da parte la questione. Davanti i Si Tav (non solo PD e sindacati complici, ma anche i promotori delle manifestazioni Si Tav di questi ultimi mesi, a partire da Mino Giachino e dalle cosiddette “madamine”, per arrivare incredibilmente alla delegazione di Forza Italia); dietro i No Tav, con una forte presenza dalla Val Susa e a seguire spezzoni di Potere al Popolo e altre realtà conflittuali.
La gestione del corteo è stata in perfetta linea con la Repressione targata PD/Giallo-Verdi, tanto che perfino alcuni consiglieri della giunta 5stelle di Torino sono costretti a denunciare le “vergognose cariche a freddo della polizia”. E se la polizia non è bastata per innescare lo scontro il PD si è preoccupato di pagare un servizio d’ordine armato di cinghie e provocazione che già all’inizio del corteo ha mostrato segni di nervosismo. Quando lo spezzone No Tav ha cercato di entrare in Piazza San Carlo, mentre era ancora in corso il comizio dei sindacati confederali, la polizia ha iniziato a caricare in modo improvviso e gratuito. Diversi attivisti, anche persone anziane, sono state colpite e alcune sono dovute andare in ospedale. Una volta liberata la piazza, è stato infine concesso alla seconda parte del corteo di entrare e prendere il palco, dove il corteo si è chiuso con numerosi interventi.
Da segnalare un episodio politicamente molto significativo. All’interno della parte No Tav del corteo, lo spezzone di Potere al Popolo si è a un certo punto imbattuto in quello di “Liberi Uguali e Verdi”, come detto parte della coalizione di Chiamparino per le Regionali. I militanti di Potere al Popolo hanno dunque ingaggiato uno scontro verbale molto duro con quelli di Sinistra Italiana, invitandoli ad andare nella parte Si Tav del corteo, coerentemente con le loro scelte elettorali.
Questo il comunicato di Potere al Popolo Torino:
Oggi il corteo del primo maggio aveva confini molto chiari: davanti PD, confederali e tutti coloro che nei fatti appoggiano il TAV e un modello di sviluppo basato sullo sfruttamento, dietro tutti coloro che al Tav e a quel modello di sviluppo (sfruttamento e devastazione) si oppongono.
Come sempre però esistono anche i parolai: quelli che si professano paladini di un mondo più giusto ma che poi alla fine, per proprio tornaconto personale, appoggiano chi questo presente di miseria l’ha sapientemente costruito.
Per questo quando abbiamo visto che vicino allo spezzone NOTAV ci stava Sinistra Italiana, nella forma di Liberi Verdi e Uguali, la formazione di Grimaldi che appoggia Chiamparino alle regionali, siano rimasti davvero increduli. Non potevamo accettare lì un partito che ha dimostrato per l’ennesima volta la sua incoerenza e opportunismo scegliendo di appoggiare alle prossime Elezioni regionali il Pd e Chiamparino, ovvero coloro che hanno fatto proprio del Si al Tav (oltre che delle privatizzazioni e della distruzione dei diritti dei lavoratori) il proprio cavallo di battaglia.
Ci abbiamo tenuto a dirgli in faccia ciò che pensiamo di loro e li abbiamo ricacciati indietro!
Non si illudano di poter continuare a dimostrarsi subalterni e funzionali ai progetti dell’avversario di classe facendo finta di stare dalla parte dei lavoratori e degli sfruttati.
Dai giallo-verdi a Chiamparino (e chi lo sostiene), il nemico sfrutta e devasta
Ora e sempre No Tav!
Potere al Popolo!
Fonte
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