La riaperture delle scuole e quindi della circolazione di milioni di persone ad esse collegate ha contribuito o no all’aumento dei contagi da Covid 19? Secondo il ministro dell’Istruzione Azzolina no, secondo il virologo Crisanti invece si. A occhio...
Dopo un incontro con il Comitato Tecnico Scientifico, dal Miur si dicono tranquilli. “Dalle prime valutazioni è emerso che ad oggi la scuola non ha avuto un impatto sull’aumento dei contagi generali, se non in modo residuale”, afferma in un video postato su Facebook la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina. “I contagi nelle scuole in questa fase sono casi sporadici e per lo più sono stati contatti fuori dalla scuola.
Il punto è proprio questo: il sistema scolastico sta tenendo e sta tenendo perché si è attrezzato, si stanno facendo grandi sacrifici, mi riferisco al sacrificio del personale scolastico tutto, delle famiglie, che ringrazio, degli studenti e delle studentesse, ma è convinzione di tutti che serve molta molta più prudenza in tutte quelle fasi che riguardano il prescuola e il post-scuola”.
Di tutt’altro avviso il virologo Andrea Crisanti, intervenuto a SkyTg24, secondo il quale la risalita della curva dei contagi è legato “alla riapertura delle scuole, bisogna agire lì“.
“Il problema è che il sistema messo a punto per proteggere gli studenti e la società scricchiola – ha detto Crisanti – La scuola favorisce la socializzazione dei ragazzi: nel momento in cui escono, tutte le misure pensate per l’interno non valgono a nulla“.
“A scuola – ha detto Crisanti – bisogna non far entrare i potenzialmente positivi: bisogna abbassare la soglia della temperatura e far sì che studenti e insegnanti di zone in cui ci sono contagi non mettano piede nelle aule. Noi creiamo all’interno delle scuole un ambiente che favorisce sia la trasmissione del virus sia la socializzazione“.
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