Si fa sempre più duro lo scontro diplomatico tra Italia e India sul
caso dei due marò arrestati con l’accusa di aver ucciso due pescatori
scambiati per pirati.
Il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha
ribadito ieri sera “l’esigenza di affermare sul piano internazionale il
principio dell’immunità dei peacekeeper che operano nel quadro delle
risoluzioni Onu”.
Per Terzi bisogna “affermare questo principio di
immunità e di giurisdizione nazionale applicabile come principio di
carattere generale che è ampiamente riconosciuto ma che merita di essere
affermato”.
Ma l’India non la pensa così. Sempre ieri sera, fonti
del governo di Nuova Delhi avevano dichiarato che l’India non riconosce
l’immunità legale dei militari impiegati a bordo delle navi con
funzioni anti pirateria “perché l’accordo sui Vdp (Vessel Protection
Detachement) non si applica a livello globale”.
La possibilità che
i mercantili possano imbarcare nuclei militari di Vpd, prevista nelle
operazioni anti pirateria dell’Unione Europea e della Nato, “non
costituisce alcuna base giuridica per l’India, quindi si applicano le
leggi indiane”.
Fonte.
Che schifo cazzo, i morti del Cermis si stanno rivoltando nella tomba.
Nessun commento:
Posta un commento