In una vecchia battuta Luciano De Crescenzo, davanti ad un milanese
che si lamentava dei tedeschi, mormorava pensoso: "Siamo tutti
meridionali di qualcuno". Ed è quello che mi viene un po' da pensare
leggendo quanto racconta stamattina Iceberg Finanza (via Sole24Ore):
Il debito greco «non è sostenibile» senza «trasferimenti diretti nel budget greco da parte della Ue»,
che «si è impegnata in tal senso a dicembre»: ha detto Poul Thomsen,
inviato del Fmi all'interno della cosidetta troika. «Noi vediamo un buco
nei conti» per gli obiettivi che deve raggiungere la Grecia e «gli
europei devono riempirlo» ha aggiunto.
Anche la troika ha quindi la sua spina nel fianco, e cioé l'onnipotente FMI, che detta legge a tutto il mondo
comprese le tanto temute EU e BCE. Le quali sono appunto
minacciosamente invitate a riempire ancora di quattrini il buco greco.
Quattrini nostri, com'è ovvio.
Inoltre è la comare secca in persona, Christine Lagarde direttore del FMI, a chiedere alla Grecia le solite "riforme strutturali" che dovrebbero finalmente salvarla, secondo la teoria economica vigente. Quali riforme? Eccole:
Se le professioni non vengono aperte, gli
ostacoli alla crescita non rimossi e non viene migliorato il sistema
fiscale allora potrebbero servire nuovi tagli. "La Grecia ha il futuro
nelle sue mani", ha sottolineato.
Ora sarò sicuramente io che non ho capito nulla, per carità. Ma se rileggo le notizie arrivate dalla Grecia
nell'ultimo anno, la disoccupazione dilagante, la gente per la strada,
gli ospedali chiusi, i bambini a scuola affamati, i servizi in malora,
le aziende fallite... la loro ricetta per risolvere tutto è "liberalizzare le professioni". Perché non "dipingere di verde le strisce pedonali"? Magari funziona, chissà, non mettiamo limiti alla magia.
Credo a questo punto che nessuno, neanche il FMI, abbia idea di come uscire da questo casino
e che continuino a propugnare le stesse tre ricettuzze stupide e
fallimentari come un mantra insensato. Potrebbe scoppiare la guerra
atomica o l'epidemia di peste polmonare, e loro davanti a milioni di
morti continuerebbero a recitare: "Per risolvere il problema basta
liberalizzare le professioni e riformare le pensioni". Siamo nelle mani
di pazzi, ancora più pazzi sono i politici che ci ripropinano questa sbobba restando seri, e i cittadini che se la bevono e vanno a votarli.
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