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21/01/2013

Crisi Grecia: il FMI è ormai al delirio

In una vecchia battuta Luciano De Crescenzo, davanti ad un milanese che si lamentava dei tedeschi, mormorava pensoso: "Siamo tutti meridionali di qualcuno". Ed è quello che mi viene un po' da pensare leggendo quanto racconta stamattina Iceberg Finanza (via Sole24Ore):

Il debito greco «non è sostenibile» senza «trasferimenti diretti nel budget greco da parte della Ue», che «si è impegnata in tal senso a dicembre»: ha detto Poul Thomsen, inviato del Fmi all'interno della cosidetta troika. «Noi vediamo un buco nei conti» per gli obiettivi che deve raggiungere la Grecia e «gli europei devono riempirlo» ha aggiunto.

Anche la troika ha quindi la sua spina nel fianco, e cioé l'onnipotente FMI, che detta legge a tutto il mondo comprese le tanto temute EU e BCE. Le quali sono appunto minacciosamente invitate a riempire ancora di quattrini il buco greco. Quattrini nostri, com'è ovvio.

Inoltre è la comare secca in persona, Christine Lagarde direttore del FMI, a chiedere alla Grecia le solite "riforme strutturali" che dovrebbero finalmente salvarla, secondo la teoria economica vigente. Quali riforme? Eccole:

Se le professioni non vengono aperte, gli ostacoli alla crescita non rimossi e non viene migliorato il sistema fiscale allora potrebbero servire nuovi tagli. "La Grecia ha il futuro nelle sue mani", ha sottolineato.

Ora sarò sicuramente io che non ho capito nulla, per carità. Ma se rileggo le notizie arrivate dalla Grecia nell'ultimo anno, la disoccupazione dilagante, la gente per la strada, gli ospedali chiusi, i bambini a scuola affamati, i servizi in malora, le aziende fallite... la loro ricetta per risolvere tutto è "liberalizzare le professioni". Perché non "dipingere di verde le strisce pedonali"? Magari funziona, chissà, non mettiamo limiti alla magia.

Credo a questo punto che nessuno, neanche il FMI, abbia idea di come uscire da questo casino e che continuino a propugnare le stesse tre ricettuzze stupide e fallimentari come un mantra insensato. Potrebbe scoppiare la guerra atomica o l'epidemia di peste polmonare, e loro davanti a milioni di morti continuerebbero a recitare: "Per risolvere il problema basta liberalizzare le professioni e riformare le pensioni". Siamo nelle mani di pazzi, ancora più pazzi sono i politici che ci ripropinano questa sbobba restando seri, e i cittadini che se la bevono e vanno a votarli.

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